Bolletta da 500mila euro: costi insostenibili per una grande catena di hotel costretta a chiudere dopo sessant’anni
Da oltre sessant’anni è un punto di riferimento per i vacanzieri in Puglia. Anzi, lo era. L’hotel Caroli, sul litorale di Gallipoli, si arrende al caro bollette e getta la spugna. L’annuncio l’h dato il direttore generale della struttura, Attilio Caputo. Con decorrenza immediata terminano le attività con tanti di comunicazione alla Prefettura di Lecce. La causa sono i costi insostenibili. Portare avanti un lavoro del genere costa e se prima l’elettricità si pagava circa 100mila euro al mese, l’ultima bolletta ha segnato 500mila.
Bolletta da 500mila euro, chiude l’intera catena: lavoratori a rischio
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Quello di Gallipoli non è l’unico hotel siccome stiamo parlando di una catena. Il gruppo Caroli chiude i battenti di tutti e 6 gli hotel in Salento che nel totale offrono circa mille posti letto. Niente più prenotazioni dunque per gli hotel Terminal e Villa La Meridiana di Santa Maria di Leuca e Le Sirene, Joli Park Hotel e Club Bellavista di Gallipoli. Saranno accolti sono i turisti e i convegnisti che avevano già prenotato.
Come sempre succede in casi del genere, il dramma ora riguarda i dipendenti, ben 275, per i quali è stata chiesta la Cassa integrazione. Attilio Caputo ha spiegato che non c’è possibilità di proseguire l’attività nonostante le offerte del sistema creditizio ed all’implementazione di impianti fotovoltaici.
Non mancano le critiche al piano di aiuti. Ricorda che in Germania è stato varato un piano di aiuti da 200 miliardi per aziende e famiglia mentre da noi “si è fatto poco”. Gli fa eco Giancarlo De Venuto, presidente di AssoHotel Lecce che denuncia come l’80% delle strutture ricettive sia in Salento sia in Italia sono a rischio chiusura. Parla poi dei dati, spiegando come i guadagni sono stati erosi. Nel 2021 su una camera venduta a 100 euro (Iva esclusa) l’albergatore sosteneva un costo di 8 euro al giorno per l’energia. Oggi si è arrivati a 24 euro. In bassa stagione, poi, i costi aumentano.