Dopo le elezioni del 25 settembre la coalizione di centrodestra si appresta a prendere in mano le redini dell’Italia, attuando una serie di manovre economiche.
Il nuovo governo di centrodestra, che si formerà in seguito alla vittoria alle elezioni dello scorso 25 settembre, ha già previsto una serie di manovre di supporto ai cittadini in questo periodo di crisi energetica e, soprattutto, economica. A parte le misure straordinarie come quelle messe in atto dal governo Draghi sotto forma di bonus, il governo che si vedrà capitanato (probabilmente) da Giorgia Meloni ha intenzione di mettere in atto misure sostanziali che cambino le sorti del Paese.
Tra le varie proposte, già anticipate in campagna elettorale e che presto vedremo attuate con la nuova legge di bilancio, vi è anche quella dell’aumento degli stipendi dei docenti. Per questa manovra sembra infatti che siano già disponibili ben 10 miliardi di euro, da redistribuire anche nell’ambito dei rinnovi dei contratti scuola. Ma quali sono le intenzioni reali del futuro governo e le possibilità che questo avrà?
Dal governo uscente a quello entrante: dove andranno i fondi?
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Stando al resoconto del governo uscente, la Nadef, infatti, quello entrante si troverà a gestire 20 miliardi di euro da suddividere nel modo seguente: 10 andranno alle misure straordinarie previste dal Decreto aiuti bis e ter. Altri 10 potrebbero essere usati a partire dal 2023 per attuare alcuni dei punti in programma dei partiti di centrodestra. Per il prossimo anno le stime parlano inoltre di un piccolo miglioramento e di una crescita dello 0,5% nel prossimo bilancio.
Il problema principale, tuttavia, è che stando alle stime fatte dagli esperti del settore servirebbero almeno 30 miliardi di euro per queste manovre. Di cui 14 destinati solamente alle manovre del Decreto aiuti.
In particolare, per quanto riguarda i contratti scuola, dalla proposta iniziale dei sindacati di un aumento a tre cifre i docenti potranno sperare più o meno nella metà. Secondo le stime, infatti, si prevede un aumento medio di 123 euro lordi al mese, compresa la tredicesima mensilità.