Una situazione piuttosto tragicomica quella che è accaduta dopo che il ministro Orlando ha concesso il buono per i mezzi pubblici.
Non è assolutamente qualcosa di nuovo la volontà, da parte del Governo, di incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici.
In effetti, lo scopo è sacrosanto, cioè quello, per l’appunto, di salvaguardare la Terra dall’inquinamento che, per dirla tutta, ha già provocato danni cospicui.
Insomma, più che altro, si tratta di, per così dire, salvare il salvabile, visto che, come è stato già ampiamente riportato, il nostro pianeta non se la passa di certo molto bene.
Così, anche nei grandi centri urbani, grazie all’introduzione di maggiori piste ciclabili e i servizi di bike sharing, è possibile andare in questa direzione, con l’auspicio che anche i liberi cittadini desiderino sfruttare al meglio questa possibilità.
Tuttavia, di recente, anche con il fine di contrastare la dilagante povertà, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha optato per concedere il cosiddetto Bonus Trasporti.
Promosso, per l’appunto, dall’on. Andrea Orlando, la misura in questione, stando alle sue parole, dovrebbe fungere da sussidio per tutte quelle famiglie o singoli cittadini considerati maggiormente bisognosi.
Una decisione che, giustappunto, dovrebbe far piacere ai migliaia di pendolari che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici.
Tuttavia, forse, la situazione è un po’ sfuggita di mano, dato che il Bonus Trasporti si riceve allo sportello, dopo, per la verità, aver effettuato una lunga estenuante fila.
In effetti, per esempio, Trenitalia ha espressamente dichiarato che non è possibile emettere l’abbonamento in questione tramite il Web, e, per forza di cose, quindi, bisogna recarsi in biglietteria.
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Che dire, sui social media, quindi, numerosi utenti si sono scatenati, mostrando, per mezzo di video e filmati, le code chilometriche agli sportelli e l’angosciante attesa che si è costretti a sopportare.
Così, cerchiamo di capire più nel dettaglio qual è la procedura per l’erogazione di tale aiuto economico.
Anzitutto, i beneficiari sono tutti coloro che hanno fatturato non più di 35 mila euro lordi di reddito.
Questi ultimi, quindi, per poter giovare dei 60 euro una tantum, dovranno essere provvisti di Spid o di una carta d’identità elettronica.
La somma di denaro, perciò, sarà confermata dal ricevimento sul proprio smartphone di un Qr Code che servirà, di conseguenza, per l’acquisto dell’abbonamento mensile ai trasporti.
La regola, inoltre, stabilisce che si dovrà necessariamente utilizzare il buono entro e non oltre un mese dall’acquisizione dello stesso.