Una storia che ha dell’incredibile quella che è accaduta a una donna che al momento gestisce una piccola attività.
In questi anni di crisi economica è assolutamente ancora più indispensabile che il nostro conto corrente sia protetto da una solida sicurezza.
Molti italiani, infatti, in tale situazione precaria, nella maggior parte dei casi, dispongono di somme di denaro prettamente necessarie per pagarsi le spese per vivere, e, bando agli sprechi, cercano di stare attenti a qualsiasi uscita eccessiva.
D’altra parte, questo discorso può calzare a pennello anche per le piccole e medie imprese, e per quelle attività che non hanno entrate milionarie.
Così, porre attenzione ai propri depositi è necessariamente fondamentale, soprattutto, perlomeno, è d’obbligo avere una particolare prudenza per evitare truffe o spiacevoli episodi di phising.
Allo stesso modo, dunque, se dovesse succedere di smarrire la propria carta di credito o di debito, è cosa buona e giusta avvertire tempestivamente l’istituto di credito al quale siamo appoggiati.
Tuttavia, nelle prossime righe, vorremmo soffermarci sulla bislacca vicenda che è accaduta a una donna che attualmente gestisce una bancarella di frutta e verdura in un mercato rionale situato a Macerata, capoluogo delle Marche.
La malcapitata in questione, quindi, risponde al nome di Alessandra Rossini, è originaria di Corridonia, e di recente ha raccontato la sua disavventura con la propria Banca.
In particolare, stando alle sue parole, la suddetta, nel corso del mese di settembre, avrebbe effettuato un bonifico alla società di Porto San Giorgio che, come di consueto, è solita fornirle il gpl.
Così, molto previdente, ha deciso di fare il pieno di gas che le sarebbe servito anche per la prossima stagione, pagando la somma di euro 585.
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Comunque sia, l’azienda in questione, inaspettatamente, in seguito l’ha chiamata per dirle che, in realtà, non aveva ricevuto alcun pagamento da parte sua.
Alessandra, di conseguenza, è andata in Banca a chiedere delucidazioni, ed è stato, per l’appunto, in quel momento che le hanno riferito che i suoi soldi erano stati prelevati dal conto, ma che erano anche stati anche bloccati per ragioni di sicurezza.
In pratica, da quello che sembra, pare che l’azienda che le elargisce il gpl avrebbe un’omonima in Russia e che sarebbe stato questo motivo che a creare il disguido.
La Rossini, scherzando, si è definita come unaʻpericolosa finanziatrice dell’Unione Sovietica, ma ha anche rassicurato gli increduli interlocutori, affermando che, nonostante l’equivoco, le verrà fatta la fornitura richiesta.