Non tutte le bollette della luce vanno pagate. Hai capito bene! Scopri il perché in questo articolo e non buttare i tuoi soldi.
Da diversi anni la situazione economica in Italia non sembra davvero ancora destinata a risollevarsi. La pandemia ha fortemente messo in ginocchio l’equilibrio di famiglie ed imprese che sono state duramente colpite in questo triennio di fuoco.
Il lockdown ha visto la chiusura di molte attività che non erano in grado di sopperire ai costi e bene o male anche tanti nuclei familiari hanno vacillato. Fondamentale gli aiuti da parte dello stato con l’incremento dei bonus.
Nonostante ciò, continua ad esserci una spada di Damocle su tutti gli italiani: si tratta delle utenze. Con il conflitto tra Russia ed Ucraina, le bollette hanno iniziato a lievitare in maniera sproporzionata, gettandoci davvero in crisi.
Si è provato a sdrammatizzare sulla situazione del rincaro delle utenze, ma è davvero difficile riderci su. L’inflazione ha dato una ulteriore e dura stangata.
A quanto pare c’è un dettaglio molto importante che è sempre stato trascurato. Non tutte le utenze vanno pagate, specialmente se è scaduto il termine di prescrizione. Cosa significa? Proviamo a spiegarci un po’ meglio.
Con questo termine, infatti, intendiamo una data limite. Oltre questa non sarà più un nostro dovere pagare l’utenza. Ulteriore chiarezza: andrà fatta una attenta distinzione tra quelle datate prima del 2 marzo 2018 e quelle dopo.
Le utenze che riportano questa data hanno una prescrizione di 5 anni, mentre quelle emesse successivamente la prevedono solo di 2. Ci si chiede, dunque, se in tal caso si può richiedere un rimborso. No, non è previsto dalla legge italiana.
Pagare regolarmente le utenze e in tempo utile è un obbligo morale e non ci devono essere scusanti per non farlo. Detto questo: prestare sempre un minimo di attenzione alla data è nel nostro interesse.