Truffa del conto corrente: se si riceve un determinato messaggio bisogna sospettare e non seguire le indicazioni
Il modus operandi è sempre lo stesso e ha fatto una nuova vittima. I cybercriminali oltre ai nuovi metodi ricorrono anche a quelli già tarati per le proprie truffe e purtroppo ci riescono.
Ciò significa che bisogna parlare sempre di più dei raggiri online per informare quante più persone possibile dei rischi che corrono.
Una delle truffe più diffuse è il famoso phishing, ossia ottenere i dati sensibili per accedere al conto della vittima e rubare tutti i soldi. Il “cavallo di troia” è sempre un messaggio che ha un link attraverso il quale è la stessa vittima ad aprire le porte per far entrare il ladro in casa.
Truffa del conto corrente: cos’è successo all’ultima vittima
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Uno degli ultimi episodi si è verificato a Novara. Un uomo ha ricevuto il classico sms che invia la banca quando si fa un acquisto. Il messaggio conteneva un link: l’invito era cliccare se il cliente volesse disconoscere l’acquisto. Siccome la persona in questione non l’aveva effettuato, preso dal panico ha seguito le indicazioni dell’sms e ha cliccato.
Ricordiamo che questa è la prima cosa da non fare mai: non si deve cliccare sul link inviati da quella che sembra la nostra banca, né le Poste, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate o qualsiasi altro ente.
Dopo aver aperto il link ecco che compare una pagina simile a quella della banca, ma si tratta di un sito parallelo. Inserisce le proprie credenziali e dopo un po’ ecco che riceve una telefonata.
Chi parla è un uomo che si spaccia per addetto della banca. Con i soliti metodi persuasivi riesce a convincere la vittima a farsi emettere due bonifici istantanei di oltre 14mila euro ciascuno. A tal proposito, ricordiamo quali possono essere i rischi nell’effettuare un bonifico istantaneo.
La vittima pensa che queste azioni siano in grado di fermare l’operazione sospetta, fidandosi dell’uomo con il quale ha parlato al telefono. Solo successivamente ha qualche dubbio e chiama il proprio consulente bancario. A quel punto si rende conto di essere stato ingannato.
La vittima presenta denuncia alla Questura di Novara. Grazie all’attività effettuata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono stati sottoposti a sequestro i due conti correnti utilizzati per commettere la truffa. Erano intestati a due distinti soggetti e sono stati bloccati oltre 19 mila euro.
L’utenza telefonica utilizzata per contattare la vittima è risultata intestata ad un cittadino straniero che non è mai stato in Italia. Al termine delle indagini due persone, una classe 1969 e l’altra 1982, sono state denunciate per truffa aggravata in concorso e riciclaggio.