PostePay svuotato dagli hacker con uno stratagemma purtroppo molto efficace: ma per la vittima non c’è stato solo il furto
Ancora una truffa ai danni di un risparmiatore, in questo caso una signora di 90 anni di Mestre. Un raggiro del quale era difficile sospettare visto che la messinscena per rubare purtroppo è stata perfetta e i fatti erano corrispondenti alla realtà.
Ma oltre al danno per essere stata derubata, c’è stata anche la beffa. Lo scorso febbraio la donna aveva ricevuto via posta la nuova carta PostePay poiché quella che possedeva era in scadenza. Fin qui nulla di strano perché veramente aveva bisogno di una nuova con la vecchia prossima alla scadenza.
Sulla nuova carta sono riportati correttamente nome e cognome della titolare e tutte le informative necessarie con tanto di numero verde da chiamare per l’attivazione.
Il figlio della 90enne si è incaricato di telefonare per attivare avviare la procedura di attivazione. Aveva prima parlato con un’operatrice poi aveva proseguito con una voce registrata che aveva fornito tutte le istruzioni.
A quel punto è scattata la trappola vera e propria fornendo tutti i dati sensibili. Oltre al nome e al cognome, le ultime 4 cifre della carta e il Pin. Questo è stato l’errore principale. Mai e a nessuno va comunicato il proprio Pin, né via telefono né dal vivo, neanche all’addetto dello sportello. Una volta ottenuto questa informazione fondamentale, infatti, i ladri possono fare ciò che vogliono.
PostePay, cos’è successo dopo il furto
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
- Perdi il diritto alla pensione: chi rischia sospensione o revoca
- 200 euro subito e senza ISEE: basta fare la spesa al supermercato
- Bonus Spesa, basta l’ISEE e subito 500 euro: domande entro il 6 ottobre
Dopo circa un mese è arrivata la brutta sorpresa. Quando è stata visionata la lista dei movimenti, è emerso che tra il 22 e il 25 marzo sono state eseguite 16 operazioni di addebito che la titolare non aveva mai eseguito. In totale erano usciti dal conto 5.455,76 euro.
Come riporta nuovavenezia.it, la beffa sta nel fatto che Poste Italiane non ha voluto rimborsare la cifra. Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. Bisogna infatti capire se c’è stata una mancata protezione di Poste. I truffati si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A. attraverso il responsabile della sede di Mestre Riccardo Vizzi.