Assegno unico e universale, diverse novità a partire da gennaio prossimo: cosa deve fare chi già lo riceve
Entrata in vigore quest’anno con i primi assegni pagati a marzo, l’Assegno Unico e universale è la misura che aiuta le famiglie con figli a carico e che ha sostituito molte delle precedenti agevolazioni. Pensiamo ad esempio l’assegno di natalità e il premio nascita.
Viene erogato per ogni figlio del nucleo familiare dal settimo mese di gravidanza (elargito dopo la nascita, quando c’è il codice fiscale, con gli arretrati), a 21 anni.
Il fine della misura, oltre che sostenere la genitorialità, è favorire la conciliazione della vita familiare dove entrambi i genitori lavorano e incentivare l’occupazione femminile.
Al momento l’importo massimo è 175 euro a figlio per chi ha un Isee non oltre i 15mila euro. Il paramento è infatti in base all’Indicatore. L’assegno è però anche Universale, viene garantito a tutti, anche a chi ha un Isee oltre i 40mila euro. In questo caso però l’importo è quello minimo previsto dalla legge, 50 euro al mese a figlio.
Assegno Unico, la domanda senza Isee
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La stessa cifra minima viene data anche a chi alla domanda non allega l’Isee. Quest’ultimo infatti non è obbligatorio ma conviene sempre presentarlo se non è oltre i 40mila, proprio per evitare di prendere il minimo.
Per i figli tra i 18 e i 21 anni l’importo cala (anche con Isee inferiore a 15mila euro) e va da 25 euro a 85 euro al mese. Inoltre il figlio maggiorenne può fare lui stesso la domanda e ricevere i soldi su un conto a lui intestato.
Ad accreditare la somma è l’Inps. Per i percettori del Reddito di Cittadinanza non c’è bisogno di fare domanda poiché viene trasmessa direttamente insieme al sussidio.
Le novità 2023
Vediamo ora quali sono le novità previste per il nuovo anno. La prima è che l’Assegno diventerà automatico per chi lo sta già ricevendo quest’anno: non si dovrà quindi ripresentare la domanda. Ciò avverrà solo in caso di cambiamenti nell’Isee con la nascita di un nuovo figlio o il superamento dei 21 anni di età. In pratica l’Inps lo erogherà ai cittadini di cui già conosce la situazione reddituale.
La seconda novità è che sono previsti degli aumenti di qualche euro mensile. Chi riceve il massimo, 175 a figlio, potrebbe vedere il proprio assegno arrivare a oltre 180 euro. Per la misura minima, oggi a 50 euro, potrebbe salire a 54 euro. Ci sono poi i casi in cui sono previste le maggiorazioni.