Tasse Universitarie, non tutti gli iscritti agli Atenei devono pagare e altri hanno anche degli sconti: i dettagli
Tra poco ricominciano gli anni accademici e molti studenti in Italia neodiplomati stanno ancora scegliendo non solo la facoltà giusta per le proprie capacità, ma anche se iscriversi all’università. Infatti non tutte le famiglie infatti possono sopportare lo sforzo economico.
Oltre allo sconto sull’affitto con l’apposito bonus, esiste anche la possibilità di pagare di meno (o avere l’esonero) sulle tasse universitarie. Ma quanto deve essere l’Isee per non pagare? Ovviamente più è alto l’indicatore economico e più è bassa la percentuale di sconto.
A differenza della scuola fino alla superiore che è libera, pubblica e gratuita, per l’università i sono delle rette da pagare. Si possono paragonare al ticket sanitario: pur se è un diritto garantito dalla Costituzione, parte dei costi ricade sugli utenti.
Innanzitutto ricordiamo che non esiste una legge che regola il contributo su tutto il territorio nazionale perché viene stabilito autonomamente dalla singola università. Alcuni atenei stabiliscono la regola dell’Isee, altri danno peso anche al voto della maturità.
Oltre al risultato della maturità, altri requisiti di merito possono essere previsti per chi ha ottenuto il massimo dei crediti formativi universitari (Cfu) previsti per il suo anno accademico e chi ha discusso la tesi di laurea in corso. In alcuni casi è comunque sempre previsto il pagamento di una marca da bollo o tassa regionale.
Tasse Universitarie, chi può avere lo sconto o l’esenzione
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Beneficiano dell’esenzione dalle tasse universitarie ovviamente gli studenti con invalidità pari o superiore al 66%, in virtù di quanto stabilito dalla legge 104/92, senza badare alla soglia Isee. Tra i diversi tipi di agevolazioni, può essere prevista anche la mensa gratuita o scontata oppure il pagamento solo di una delle due rate annuali.
In questo caso, non è prevista una soglia Isee. Occorrerà, al momento dell’iscrizione, presentare il relativo certificato medico. Alcuni atenei prevedono dei benefici anche per chi ha una percentuale di invalidità compresa tra il 33% e il 65% ma qui servirà l’Isee.
Esonero anche per i figli di chi percepisce una pensione di inabilità, con Isee stabilito sempre dall’ateneo e autocertificazione dello stato di famiglia. Indispensabile anche il verbale rilasciato dall’Asl sul grado di invalidità del genitore.
Come detto le regole sono dettate dagli stessi Atenei ma in linea generale lo schema delle esenzioni o sconti è il seguente:
Riduzione del 100% con Isee fino a 20.000 euro (esonero);
Riduzione dell’80% con Isee tra 20.000 e 22.000 euro;
Riduzione del 50% con Isee tra 22.000 e 24.000 euro;
Riduzione del 30% con Isee tra 24.000 e 26.000 euro;
Riduzione del 20% con Isee tra 26.000 e 28.000 euro;
Riduzione del 10%see con Isee tra 28.000 e 30.000 euro.