Finite le elezioni si scatena l’Agenzia delle Entrate, tra ottobre e novembre verranno consegnate 13 milioni di cartelle esattoriali. Tutti i dettagli
Il 25 settembre gli italiani sono chiamati a votare per decidere chi sarà il Presidente del Consiglio fino al 2027. Al netto di quale sarà l’esito e quali scenari politici si attiveranno una questione è già certa.
Dai primi giorni di ottobre l’Agenzia per l’Entrata si metterà in moto, anzi secondo la Federcontribuenti, sarà proprio scatenata per recuperare quanto non è riuscita ad incassare dall’inizio della pandemia da coronavirus covid-19 ad oggi.
Ricordiamo, infatti, per dovere di cronaca che dal marzo 2020 ad oggi sono stati sospesi, a più riprese, gli invii delle cartelle esattoriali. L’ultimo rinvio tecnico si è avuto in concomitanza con le dimissioni del Governo guidato da Mario Draghi e con la convocazione da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella delle elezioni generali.
Ma, come detto, la tregua elettorale è finita e appunto dal 1 ottobre saremo letteralmente sommersi di cartelle arretrate. Le stime sono terribili e le ha fatte con estrema puntualità la già citata Federcontribuenti, la nota associazione per la tutela dei consumatori attiva soprattutto nel Nord-Est italiano ma con sede su tutto il territorio nazionale.
Cartelle esattoriali, l’allarme di Federcontribuenti
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I numeri sciorinati da Federconsumatori sono questi. Dall’esordio della pandemia da coronavirus covid-19, quindi febbraio 2020 al 31 dicembre 2021, quindi il periodo di sospensione varato dal Governo guidato da Giuseppe Conte si sono accumulate 26 milioni di cartelle esattoriali.
Di queste 13 milioni erano già pronte per essere inviate. Nel frattempo alla scadenza programmata dal 31 luglio 2022 se ne sono accumulate altre 7 milioni. A tutto queste, sempre secondo le stime di Federconsumatori se ne aggiungeranno altri tre milioni dei Comuni e degli Enti che affideranno all’Agenzia per le Entrata la riscossione.
Vuoto per pieno parliamo complessivamente di 26 milioni di cartelle da notificare, pena la decadenza, entro il 31 marzo 2023. Per questo motivo è facile prevedere che i primi 13 milioni saranno inviati entro novembre. Di fatto la fine della tanto invocata, attesa e sperata pace fiscale.
A tutto questo, sottolinea il Presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella, si potrebbe aggiungere a riscaldare gli animi, la questione delle cosiddette cartelle pazze, la cartelle esattoriali inviate per errore che in questo caso si stima non siano meno di 3 milioni.
Cartelle di cui l’associazione veneta indica anche le tipologie. Il 30% è rappresentato da cartelle esattoriali relative a contributi già versati, il 12% sono tasse già annullate dai Giudici Tributari, l’8% sono tasse automobilistiche annullate dai Giudici di Pace, il 4% sono TA.R.I, la tassa dei rifiuti sugli immobili inviata per errore al proprietario di casa ed il restante 2% è relativa agli errori di calcolo della tassazione separata