Difendersi dalla truffa, è possibile capire se l’sms che ci è stato inviato è un tentativo di di raggiro per prendere i nostri soldi
I dati che arrivano dalla Toscana, analizzati da Confconsumatori, sono allarmanti. Dall’inizio dell’anno in regione sono “un’ottantina i casi seguiti di truffati online”. Erano solo una circa quaranta nel 2021. La nota dell’organizzazione è chiarissima. Si può dire che a pari passo con la crisi economica crescono i tentativi di truffa.
I cybercriminali sono molto accorti, purtroppo bravi nel loro sporco “lavoro” e l’informazione deve essere adeguata alla situazione per fare in modo che sempre meno persone cadano nella rete dei criminali senza scrupoli.
Il problema degli sms truffa è che il più delle volte, così come le telefonate, ci beccano in un momento poco opportuno. Presi dalla frenesie quotidiane può succedere che rispondiamo ai truffatori e commettiamo un grave errore che si riversa contro, trovando il conto in posta o in banca svuotato.
È sbagliato pensare che solo le persone con meno pratica nell’usare i dispositivi informatici cadono nelle trappole. Anche i giovani possono cascarci. Basta una distrazione oppure farsi prendere dal panico da parti di chi vuole i nostri soldi, diffondendo ansia con un messaggio. Di solito infatti per prima cosa leggiamo “ATTENZIONE“, con il nostro contro che sarebbe in pericolo.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Silvia Bartolini, presidente del Codacons Toscana, fornisce alcuni consigli su come evitare di cadere nella trappola. È meglio attivare il servizio che invia un messaggio quando effettuiamo un pagamento. Cosa importantissima, non bisogna mai seguire le indicazioni dell’sms che ci invia la banca o la posta per un semplice motivo: non sono loro che ci scrivono.
Se ci invitano a cliccare sul link allegato, cancelliamo subito il messaggio. Per nessuno motivo si deve aprire quel link. Se la banca vuole parlare con noi, fissa un appuntamento telefonico in filiale o comunica attraverso la posta ordinaria.
Se si dovesse commettere l’errore di aprire il link, c’è ancora modo di salvarsi. Poco dopo potrebbe arrivare una telefonata del truffatore che si spaccia per l’addetto della banca. Se si presenta come tale, è meglio riattaccare subito. Sia attraverso un sms che durante la telefonata verranno chiesti dati sensibili come indirizzo di casa e soprattutto le credenziali per accedere al proprio conto con la scusa di risolvere un problema.
In questo caso si rischia seriamente di trovarsi il conto vuoto. Quindi, ricapitolando, non bisogna per nessun motivo cliccare sui link degli sms e dare informazioni personali. I messaggi si possono anche riconoscere perché sono sgrammaticati, rimandano a link che non sono aziendali o che somigliano al nome della banca, ma è meglio non fidarsi mai.
Altro avvertimento che vale per qualsiasi tipo di truffa, quando riceviamo una telefonata e ci chiedono se siamo, ad esempio, “il signor Mario Rossi”, non dobbiamo mai rispondere “sì”. La registrazione della risposta affermativa potrebbe essere usata come sottoscrizione a un contratto telefonico. Non è facile perché, come detto, presi da altre cose, viene naturale rispondere in questo modo, ma è importante ricordarsi sempre questo dettaglio. Anziché dire “sì”, si può chiedere “chi parla?”, e stare attenti ad ogni tipo di risposta data.