Alluvione Marche ma non solo: i cambiamenti climatici mettono in ginocchio milioni di persone in tutto il mondo
L’Italia si trova ad affrontare una nuova emergenza. È noto che il nostro paese è perennemente a rischio idrogeologico. Spesso lo dimentichiamo e lo fa soprattutto la politica che rinvia di continuo gli interventi necessari affinché altre tragedie si possano evitare.
Purtroppo la settimana scorsa ce lo siamo ricordati guardando le immagini provenienti dalla Marche, colpite da un’alluvione che ha portato morte e distruzione. La calamità si mischia con le azioni dell’uomo. Impossibile oggi sostenere ancora che i cambiamenti climatici non esistono.
Da quando papa Francesco è salito al soglio pontificio ha fatto della salvaguardia della natura la sua missione. “Piangiamo con il grido amaro del creato, ascoltiamolo e rispondiamo con i fatti”, ha detto dopo la nuova tragedia.
Il papa ha sottolineato che le crisi sono due: i cambiamenti climatici e la riduzione della biodiversità. Ha esortato i fedeli a pregare preghiamo affinché i vertici COP27 e COP15 possano intervenire come devono.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Come sempre in questi tristi eventi, la Caritas Italiana è vicina alle popolazioni colpite dalle tragedie. Le diocesi marchigiane di Senigallia, Fano e Fabriano ma anche quella umbra di Gubbio sono tra le più colpite. Allo stesso momento sono pronte ad accogliere gli sfollati.
Nella giornata di sabato 17 settembre don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, è stato sul posto per fare il punto insieme alle Caritas locali. Anche lui ha invitato tutti a “farsi carico della questione ambientale”, che ha riflessi nella vita di tutti i giorni. L’impegno non deve essere solo con l’aiuto concreto ma anche educativo.
Nel frattempo, nella giornata di ieri, decine di attivisti e volontari si sono dati appuntamento a Senigallia per aiutare la popolazione locale. Il punto di coordinamento è stato lo Spazio Sociale Arvultura, che ha chiesto di fare riferimento alla Protezione Civile per necessità più serie e incombenti.
Comunione è la parola che ricorre quando si tocca questo tema delicato perché catastrofi del genere riguardano tutto, senza distinzioni di alcun tipo. La Caritas Italiana è infatti anche impegnata per aiutare la popolazione del Pakistan dopo le inondazioni nel Baluchistan, Sindh, Punjab: in pratica circa il 72% del territorio del Paese e oltre 4 milioni di persone sono state coinvolte nei fatti.
La Caritas Italiana sta dando aiuto contro la tragedia grazie anche a un contributo che la Conferenza episcopale Italiana ha messo a disposizione ai fondi dell’8×1000 che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica.
Chi vuole dare una mano all’organizzazione contro queste emergenze, può farlo usando il conto corrente postale n. 347013 o donazione on-line o bonifico bancario con causale Alluvioni Italia oppure Alluvioni Pakistan tramite:
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111. Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474.
Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013.
UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.