In attesa di conoscere il destino di quota 100 emerge la questione di alcune categorie di lavoratori che possono andare in pensione con dieci anni di contributi. Tutti i dettagli
Tra i tanti snodi che dovranno essere composti con le elezioni del prossimo 25 settembre ce n’è uno che ad oggi è sostanzialmente uscito dal dibattito e dai programmi ma che a gennaio 2023 dovrà essere risolto in via definitiva.
Parliamo della cosiddetta quota 100. Quota 100 è un meccanismo per cui viene “sospeso” il dettato della Legga Fornero, quella che nel 2011 ha riformato le Pensioni ed ha permesso ad un cospicuo numero di contribuenti di anticipare la messa in quiescenza.
Quota 100 non è altro che la somma degli anni raggiunti ed il numero di anni di contributi versati. Esempio pratico 65 anni di età e 35 di contributi.
Dal 1 gennaio 2023, come detto, viene “sospesa” la “Sospensione” e si torna al meccanismo classico di quota 102. Per molti lavoratori un salasso economico e sociale. Molte le ricette che vengono proposte, dall’inserimento di quota 101 ad una ulteriore sospensione degli effetti della Legge Fornero.
Ma la suspense sta per finire. La sera del 25 settembre sapremo chi ha vinto le elezioni, verosimilmente sapremo quale governo sta per nascere e avremo una idea iniziale di come verranno snodate le questioni.
Pensione, ora bastano 10 anni di contributi
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Ma, in parallelo a tutto questo c’è anche chi punta il dito sulle tante storture del sistema pensionistico a partire dal caso, anomalo, di cittadini che vanno in pensione solo con 10 anni di contributi.
Tre sono le categorie di lavoratori al centro del mirino. In primo luogo quelli che hanno versato 10 anni di contributi prima del 1 gennaio 1996 anno del passaggio del sistema retributivo al contributivo.
Il primo si basava sullo stipendio degli ultimi cinque anni di lavoro a prescindere dai contributi versati. Il secondo si basa sulla quantità di contributi versati nella propria vita lavorativa.
Come noto per andare in pensione a 67 anni ed avere la pensione di vecchiaia occorrono almeno 20 di contributi che, appunto scendono a 10, se quei contributi sono stati versati prima del 1996.
La seconda categoria che può andare in pensione con dieci anni di contributi è quella degli iscritti al Fondo Casalinghe e Casalinghi dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’INPS. In questo caso dato il lavoro usurante si può andare in pensione dai 57 anni ma, appunto con 10 anni contributi, la pensione sarà 1,2 volte l’assegno sociale.
Caso particolare, infine, quelli delle Casse professionali che essendo soggetti a normativa speciali concedono la possibilità di andare in pensione con 10 anni di versamenti, ma non prima dei 70 anni di età