Bollette ai terremotati: anche per chi ha patito e soffre ancora periodi durissimi, l’inflazione sta per abbattersi. Necessario un intervento
Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, è uno dei Comuni salita alla ribalta della cronaca, purtroppo, quando nell’agosto 2016 è stato colpito dal violento terremoto che devastò il Centro Italia. Neanche esso sarà risparmiato dal caro bollette. A dirlo è il sindaco Michele Franchi: “Mi auguro che il Governo possa fare qualcosa per aiutare i nostri territori” si legge sulle pagine de Il resto del Carlino.
Il primo cittadino ricorda che il suo Comune, così come gli altri terremotati, vive una situazione di svantaggio. Quatto anni dopo il nefasto evento ecco il Covid che ha dato un’ulteriore batosta a chi già aveva perso tanto, la vita, i propri cari, casa e lavoro.
Si chiede all’esecutivo una “mano concreta” perché il territorio ha subito già molto, troppo. “Non si può aspettare. È doveroso che si faccia il possibile per abbattere i costi” Poi un pensiero a nome di tutti i cittadini che vivono ancora nelle casette provvisorie dopo il sisma.
Caro bellette ai terremotati: l’appello del sindaco
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Non sono nelle condizioni di sostenere spese eccessive, soprattutto per i riscaldamenti e per la luce in vista della stagione fredda. Gli aumenti già ci sono stati e tutti proveranno a pagare, “ma sono sicuro che se si dovesse andare avanti così sorgerebbero diverse problematiche”, prosegue Franchi.
Se il problema non fosse risolto, chi dovrà avviare una manifestazione affinché venga ascoltata la voce di chi è seriamente in difficoltà, dovranno essere i sindaci stessi.
Le tariffe, sono alte anche per il Comune stesso, soprattutto ora che riapriranno le scuole. Infine un commento amaro quando il sindaco ricorda che in modo particolare in quei territori sono stati attuate politiche volte al risparmio energetico.
Come sempre dopo le tragedie, anche sei anni fa ci fu la sospensione delle tasse, com’è successo anche durante la fase più acuta dell’emergenza Covid. Se non si adotteranno politiche adeguate anche per quei territori che hanno già patito tanto, si rischierebbe davvero l’esplosione di una bomba sociale. È fondamentale intervenire il prima possibile per tutti i residente nel territorio nazionale, a maggior ragione in zone già ferita da calamità naturali.