Stangata per famiglie e imprese. Tutti spenderemo di più e si invocano interventi urgenti per salvare il sistema
La stangata d’autunno è in arrivo. Sono mesi che le previsioni sono negative: i conti sono destinasto ad aumentare su tutti i fronti e la politica deve dare risposte immediate. Tra poco si vota, una tornata elettorale delicatissima e inedita per la data con l’autunno appena entrato che si prospetta molto caldo.
Non solo dal punto di vista climatico che è un tema della campagna elettorale ma soprattutto uno dei tanti problemi che l’esecutivo che verrà dovrà affrontare, ma soprattutto per gli ulteriori rincari che ci saranno.
Stangata d’autunno: quanto costerà di più
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Stangata per famiglie e imprese. Tutti spenderemo di più e si invocano interventi urgenti per salvare il sistema Secondo le stime del Codacons, l’aumento di prezzi e tariffe avranno un peso enorme sulle tasche degli italiani. Già è sotto gli occhi di tutti che qualsiasi cosa si vada a comprare costa di più ma il peggio a quanto pare deve ancora venire.
In media per ogni famiglia italiana l’aumento sarà pari a 711 euro annui, solo tra settembre e novembre. I dati, infatti, non considerano i mesi invernali, quando si consumerà ancora più energia e ci sarà necessità di riscaldarsi di più.
Secondo l’organizzazione la voce che costerà di più è quella meggiormente impellente per tutti, la spesa alimentare. Ci sarà un incremento medio di prezzi del 10% su base annua. Questo tipo di rincaro riguarderà un nucleo con quattro persone.
I dati sui consumi diffusi da Unem (l’Unione energie per la mobilità) attestano per il Codacons che sono cambiate le abitudini degli italiani che per fronteggiare gli aumenti del carburante stanno usando di meno l’auto. La preferenza è “muoversi ricorrendo a mezzi di trasporto alternativi e più economici“.
Il dato viene confermato dalla riduzione riduzione dei consumi di carburante, ma anche dalla crescita delle vendite di biciclette, monopattini e-bike diffuso in tutto il paese. Sono tutti modi con i quali reagiscono i cittadini, gli unici che hanno a disposizione per far fronte ai rincari.
Bisogna salvare l’economia
“Per evitare il rischio default per famiglie e imprese“, dice il Codacons, il governo deve intervenire subito contro il caro energetico che rischia seriamente di non far quadrare i conti. Gli stipendi e i guadagni non bastano ed è sempre più concreto il rischio che le spese siano maggiori delle entrate.
Si parla di “salvare l’economia” e sono ritenuti insufficienti gli interventi sulla tassazione come Iva e oneri. La soluzione proposta è ricorrere a tariffe di luce e gas amministrate dallo Stato. Questo viene reputato l’unico modo affinché impre e industrie possano proseguire con le prorie attività e fare in modo che le famiglie paghino le forniture energetiche.
Anche l’apicoltura è in crisi, settore sul quale si è abbattuta anche la siccità accopagnata da nubifragi. In Italia la produzione di miele è stato quasi dimezzato. Le fioriture estive sono state bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine. Una condizione che ha costretto le api a voli più lunghi per trovare cibo. A sottolineare questo ultimo aspetto è la Coldiretti.
È di circa 13 milioni di chilogrammi la produzione di miele, 40% in meno rispetto al potenziale produttivo. In Puglia, spiega Coldiretti, “le api sono state abbeverate artificialmente per non farle morire”. Sono stati utilizzati secchi d’acqua e galleggianti di sughero e polistirolo in modo che bevessero senza affogare.