“Inserisci il telaio della tua auto”, non fidarti di questo annuncio

Il 2022 è contrassegnato da un aumento esponenziale delle attività di truffa, l’ultima della serie riguarda il numero del telaio dell’auto. Ecco come funziona e che rimedi contrapporre

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Telaio auto (Foto Twitter)

I primi otto mesi dell’anno solare 2022 hanno segnato un clamoroso balzo in avanti delle azioni di truffa. I dati diffusi dalla Polizia Postale in tal senso sono disarmanti. Da essi si evince un aumento superiore al 15% rispetto allo stesso dato del 2021 e quasi del 28% rispetto a quello del 2020.

Altrettanto drammatici i numeri reali che parlano, in senso assoluto, di quasi otto milioni di italiani truffati e di un danno economico (tutto compreso) stimato oltre i 3 miliardi di euro. Terribili anche i numeri assoluti, solo nel periodo estivo, giugno, luglio, agosto sono state più di 8000 le truffe relazionate alla struttura dedicata al cybercrimine della Polizia Postale.

Ma perché questa recrudescenza del fenomeno? Alcuni esperti di sociologia del crimine fanno risalire il tutto all’avvento della pandemia da coronavirus covid-19 un avvento che ha da un lato ridotto le opportunità delle truffe in presenza e dall’altro lato, con l’ingresso nel sistema dei servizi web di persona anziane o tecnologicamente poco alfabetizzate, di attori facilmente raggirabili.

Raggirabili con tre diverse categorie di truffe online, lo smishing, le truffe attraverso sms fasulli, il vishing, truffe attivate attraverso la manipolazione sociale telefonica ed il “classico” phishing quello che si attiva con link fraudolenti inviati via mail.

La truffa sul numero del telaio dell’auto

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Automobili (Foto Twitter)

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Ci sono poi le truffe che uniscono tutti e tre gli elementi e tra di esse spicca, nel 2022, quello legato all’inserimento del numero di telaio. Il meccanismo è nella sua banalità quasi geniale.

Il truffatore scandaglia le opportunità di truffa sui siti di compravendita di automobili usate. A valle di questo contatta il venditore via telefono (vishing) lo manipola si dimostra interessato e lo convince a fare una visura del vero valore dell’auto.

A quel punto gli invia via mail (phishing) i riferimenti di un sito per effettuare tramite un piccolo compenso, 10-15 euro, una visura del mezzo. E qui scatta la prima fase della truffa, il sito indicato è un sito pirata che oltre a sottrarre i soldi estrapola i dati bancari.

L’ultimo miglio della truffa avviene via sms (smishing) quando viene inviato un link dove inserire i dati del telaio dell’auto per completare la visura. A questo punto la frittata è fatta. Il truffatore entra in possesso dei dati personali, dal numero di targa si può risalire a tutto, e di quelli bancari. Attenzione quindi a chi vi contatta se state cercando un auto usato è sempre preferibile fare tutto in presenza si perde un po di tempo ma si evita ogni rischio.

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