E se per risparmiare sul costo della bolletta del gas la via giusta fosse quella di ascoltare i consigli della scienza, quello sulla cottura della pasta è davvero incredibile. I dettagli
La pasta è storicamente il cibo più amato e più consumato dagli italiani. I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’ISTAT sono chiari. Ogni italiano nel 2021 ha consuma in media 25,3 chilogrammi con un aumento del 9,5 rispetto al dato del 2020 quando il consumo era stato di 23,1 chilogrammi.
Questi dati vanno poi letti e comparati rispetto alla produzione ed al consumo mondiale. La produzione, sempre nel 2021, si attesta sulle 3890 tonnellate. Quantità distribuita in maniera uniforma sul globo con particolare rilievo in Tunisia e Venezuela.
Paesi che, rispettivamente e curiosamente, con 17 e 12 chilogrammi a testa salgono sul podio dei paesi con il maggior consumo dell’alimento inventato in Cina e portato in Italia solo nel 1295 da Marco Polo.
Essendo un prodotto intensamente globalizzato la pasta si può cucinare e gustare in tantissimi modi diversi, su un fattore però noi italiani non scendiamo a patti: la cottura. Come dimenticare a tal proposito la divertente scena del film Quo Vado quando Checco Zalone si infuria con il ristoratore norvegese proprio sul meccanismo di cottura. Ma è davvero così?
Cottura della Pasta:il consiglio di Giorgio Parisi
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Stando a quanto riporta il Premio Nobel 2021 per la Fisica, il professor Giorgio Parisi non è proprio cosi. Il luminare romano, in un recente post comparso sulla sua bacheca Facebook, sottolinea che la pasta viene benissimo anche con la cosiddetta cottura passiva.
E per spiegarlo mescola i sempre validi consigli della Nonna con le evidenze scientifiche. Secondo Giorgio Parisi la pasta non ha bisogno, per forza, di cuocere in una pentola di acqua bollente per otto/dieci minuti. Può cuocere benissimo anche quando portata ad ebollizione l’acqua viene immersa, coperta, e lasciata nel liquido caldo un minuto in più.
Ma non solo. La qualità della cottura è identica ed in più sortisce un doppio effetto. Il primo, tutto economico, si risparmia sulla bolletta del gas e dell’acqua e di questi tempi non è poco. Il risparmio pratico è del -30% sul consumo di acqua e gas e del -13% sull’energia.
Per non tacere dei vantaggi per l’ambiente perché si riducono del 47% le emissioni di CO2 equivalente. Il CO2e è l’impatto della singola cottura di pasta sul riscaldamento globale relativamente alla quantità di gas serra commisurata a quella di anidride carbonica. Vale la pena fare una verifica.