Maxi bolletta insostenibile: il commerciante a lavoro con il proprio avvocato contro i fornitori dei servizi
La guerra che a febbraio la Russia ha mosso all’Ucraina è stata un incubo vissuto quando le cose sembravano andare meglio. Sette mesi fa circa stavamo uscendo dalla crisi del Covid. Il virus è ancora in giro a far danni ma le condizioni erano migliorate così tanto che a marzo l’Italia era ufficialmente uscita dallo stato d’emergenza.
Tantissimi lavoratori hanno sofferto le restrizioni della pandemia. Memorabili furono i giorni di marzo 2020 quando all’improvviso molte saracinesche furono abbassate, in attesa di sapere quando potevano riaprire.
Molte aziende non ce l’hanno fatta. Altre sono riuscite a resistere e dopo due anni davvero difficili, oggi le attività sono in pieno svolgimento, non senza difficoltà.
Maxi bolletta, costretto alla chiusura
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Ma c’è anche chi ha vinto il Covid ma nulla ha potuto contro il caro bollette. La storia di Andrea Lama, 49 anni, titolare della panetteria-pasticceria Canducci a Piangipane, vicino Ravenna, purtroppo potrebbe essere di tanti. L’attività l’aveva aperta proprio nel 2020, poco prima che la pandemia invadesse le nostre vite.
A luglio scorso ha ricevuto una bolletta elettrica di ben 6.120 euro, 5.200 euro in più rispetto a quella dello stesso periodo di un anno fa. Ora è stato costretto a chiudere l’attività.
“Chiuderò il forno il 24 settembre”, ha detto in un’intervista all’Agi, Agenzia giornalistica Italia. Abbasserebbe la serranda oggi, spiega, ma deve rispettare i tempi tecnici e soprattutto tutelare i diritti della sua unica dipendente.
“Ora ho perso tutto e all’orizzonte vedo solo debiti”, dice all’agenzia, raccontando come ha avviato l’attività. Aveva rilevato la panetteria nella quale lavorava da dipendente. Aveva investito i suoi risparmi e ora, purtroppo, è andato tutto in fumo.
Ciò che fa molto rabbia è che i numeri delle vendite sono buoni ma i guadagni non bastano a coprire le spese perché sono altissime le bollette degli ultimi mesi. Scendendo nei dettagli, Lama ha detto che per tutta la pandemia l’attività è andata bene, considerando anche che quel genere di commercio è sempre stato consentito, anche durante i periodi più bui delle restrizioni. A gennaio 2022 il fatturato era anche raddoppiato ma le bollette continuano ad essere un grande problema.
Oltre ai costi energetici, sono aumentati anche i prezzi delle materie prime come la farina. La conseguenza naturale è stata raddoppiare i prezzi. Ciò però non è bastato, anche se i clienti non sono calati.
La causa contro i fornitori
Confcommercio Ravenna ha promosso l’iniziativa “Bollette in vetrina” per mostrare quali sono i costi reali, ma Andrea Lama è andato oltre e ha deciso di adire per vie legali contro i fornitori di energia elettrica. Non solo, è pronto a farlo anche contro quelli di gas e acqua. I pagamenti sono stati bloccati, ha detto, e ha fatto inviare una diffida dal proprio avvocato. “Ci sono dei vizi di fondo nel contratto della fornitura e non pagherò finché non avrò una spiegazione”.