Anche la fornaia denuncia costi esagerati per produrre il pane: “Non ce la facciamo più”, spiega minacciando una possibile chiusura.
La crisi delle famiglie, la riduzione dei consumi, l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia: sono questi gli argomenti che tengono banco in questa fine estate. Argomenti di economia anche domestica che rappresentano purtroppo molto nitidamente la situazione in cui si trovano famiglie e imprese, piccole e grandi. Il leitmotiv è purtroppo sempre lo stesso, comunque la si guardi, ovvero che in tanti sottolineano di non sapere come e fino a quando andranno avanti.
Anche sfornare pane ha costi esagerati: rischiamo di restare senza
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A farne le spese, nell’immediato, rischiano di essere molti piccoli negozi di paese, quelli che producono beni di prima necessità per una ristretta cerchia di comuni e persone e ai quali presto potremmo dire addio. La signora Teresa vive nell’entroterra maceratese e da 40 anni con la sua famiglia produce pane. Partendo dal suo paesino, è riuscita a espandere il suo mercato fino al litorale e a occuparsi delle consegne è suo figlio. La donna, in un’intervista rilasciata all’edizione locale del Resto del Carlino, spiega di non sapere fino a quando potrà andare avanti.
I motivi sono tanti e sono i soliti, a partire da quello che oggi è più immediatamente identificabile: sono triplicati i costi dell’energia, le bollette sono troppo care e pagarle risulta difficile anche per una piccola impresa a conduzione familiare ma ben avviata. Chiaramente, per la signora, che col marito ha aperto la panetteria nel lontano ormai 1982, anche solo pensare di dover chiudere è un colpo al cuore. Ma rischia di non poterne fare a meno: perché ai costi dell’energia, si aggiungono gli aumenti delle materie prime, in primis del costo del grano.
Il terzo elemento che determina la crisi della panetteria fondata dalla signora Teresa col marito e che adesso la donna gestisce col figlio e la nuora è la contrazione dei consumi delle famiglie. Infatti, sebbene sia considerato un bene di prima necessità, il consumo del pane nelle famiglie è notevolmente diminuito, i carichi che il figlio porta in giro per la provincia sono ridotti e soprattutto si è praticamente azzerato il consumo di dolci prodotti dal forno. Impossibile ormai pensare che la gente acquisti i tradizionali maritozzi, per cui la signora Teresa deve fare i conti con l’amara realtà. L’augurio di tutti è che la sua panetteria possa resistere e superare questa crisi.