Buoni benzina via WhatsApp. Qual è il contenuto dei messaggi che riceviamo e come dobbiamo difenderci: i casi
Ciò che è popolare attira soldi e dunque le truffe. Ormai queste regola è chiara da molto tempo. WhatsApp è ancora oggi l’app di messaggistica istantanea più diffusa al mondo con oltre 2 miliardi di utenti, nonostante la concorrenza.
Per questo motivo anche attraverso l’app dal logo verde corrono le truffe. I malintenzionati in rete pullulano e cambiano in base alle stagioni e agli argomenti dominanti.
Dalle fake news ai tempi delle crisi più acuta del Covid ai raggiri in estate per le case vacanze. Ma un argomento di questi mesi molto importante è stato il rincaro del carburante. Per tale motivo si è cercato di attrarre l’attenzione di qualcuno da far cadere nella trappola.
Buoni benzina via WhatsApp: è un truffa
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In questi giorni su WhatsApp, infatti, circolano una serie di buoni benzina. Visti i prezzi dei distributori chiunque viene attirato dall’annuncio e gli hacker cercano di sfruttare la situazione condividendo finti coupon per i rifornimenti di carburante: il valore è di ben 100 euro.
Chi lo riceve viene invitato a compilare un form in allegato a tali comunicazioni. Il fine è ovviamente cercare di ottenere quante più informazioni personali possibili.
Con i dati, i cybercriminali possono mettere in atto atti legati a furti d’identità online. Attivano profili falsi, firmano contratti e se mettono le mani sul conto corrente, nel giro di poco tempo fanno sparire tutti i soldi.
Come difendersi
Nelle ultime settimane sono stati tanti i casi i casi segnalati, cresciuti in maniera esponenziale. In caso di messaggi ritenuti strano, gli utenti possono anche segnalarli a WhatsApp.
Per farlo basta aprire l’app e premere sui tre punti in alto a destra nella schermata dove ci sono tutte le conversazioni. Da lì cliccare su Aiuto. Oltre a ciò si ricorda che non bisogna mai seguire le istruzioni che vengono date nel messaggio. I dati personali, soprattutto quelli relativi alle carte della banca o delle Poste, non vanno mai forniti. In caso di dubbi ci si può anche rivolgere alle forze dell’ordine.