Brutta avventura per un nutrito gruppo di turisti, un centinaio, che si sono visti la vacanza annullata senza il minimo preavviso. Danno e beffa in un solo colpo.
Ecco tutto quello che è successo
Scavallata la settimana di Ferragosto l’estate imbocca, velocemente, il tornante finale della propria esistenza. E’ un rito che si ripete costantemente sempre diverso, sempre uguale a se stesso da almeno 60 anni, dagli anni dell’esplosione del Boom Economico. Da allora infatti, parliamo degli inizi degli Anni Sessanta, gli italiani non rinunciano al rito delle ferie estive e con il tempo hanno imparato a curarlo sempre più nel dettaglio.
All’inizio era un piacere per pochi, con l’esplosione industriale è diventato normale chiudere le produzioni per il mese di agosto per permettere ai lavoratori di raggiungere i luoghi di origine o il mare.
Negli Anni Ottanta hanno preso quota i villaggi vacanze ed i tour organizzati fino ad arrivare al nuovo Millennio quando, con l’avvento di internet, hanno preso il volo, letteralmente, i siti specializzati nell’organizzazione delle vacanze e sono nati i vettori low cost sia aerei che marittimi.
Il meccanismo si ripete ormai, senza soluzione di continuità, così come acquista sempre più un ruolo determinante il tour operator, il facilitare dell’organizzazione delle vacanza, colui che, chiavi in mano pensa a tutti i dettagli dalla scelta del posto più conveniente fino al disbrigo dei dettagli burocratici. Ma non sempre le cose vanno come previsto.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
E’ il caso tipico di quanto accaduto a centinaia di turisti, per lo più lombardi, che hanno affidato la propria vacanza all’agenzia Esse Vacation di Gallarate grosso centro di 53000 abitanti in provincia di Varese.
La sostanza è che l’agenzia ha raccolti svariate prenotazioni, fornito i voucher ma all’atto pratico quando i turisti si sono recati sul luogo di villeggiatura non solo non hanno trovato la stanza prenotata ma, beffa oltre al danno, hanno anche dovuto continuare a pagare quanto pattuito.
Il danno, secondo quando diffuso dall’agenzia, sembra sia legato ad un grave diverbio tra la stessa struttura e la catena alberghiera di fiducia alla quale si erano rivolti. Ma la sostanza pratica è che i turisti si sono vista annullare la sospirata vacanza con l’ulteriore aggravio di non essere ancora stati nemmeno rimborsati di quanto speso.
Molti la definiscono una truffa ben congegnata, la spesa iniziale è di 300 euro, 1/10 del dovuto una cifra per recuperare la quale occorre spenderne almeno 3000 di avvocato. Altri semplicemente si sono rassegnati ad essere stati beffati. Ma la protesta social monta furente e l’agenzia in questione prima o poi dovrà dare risposte. Dirette o tramite avvocato.