Treni in ritardo: arriva il rimborso che non ti aspettavi più

Treni in ritardo, come fare per ottenere il rimborso per il disservizio subito: tutte le informazioni e i dettagli da conoscere

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Il treno è in ritardo. Una frase che abbiamo sentito chissà quante volte nella nostra vita. I disservizi sono purtroppo all’ordine del giorno e possono sempre capitare, ma è innegabile che per il trasporto su ferro, e in particolare in Italia, è un fenomeno diventato quasi abituale.

Un ritardo può creare un effetto domino. Si possono perdere coincidenze e accumulare altro ritardo ancora, arrivando chissà quando alla meta. Un problema sempre più diffuso che scatena l’ironia degli utenti. Basti pensare alla Circumvesuviana, la linea locale che collega i comuni dell’area vesuviana gestita da Eav, l’Ente Autonomo Volturno. I (di)servizi della linea ha portato alla nascita di pagine social.

In problema si verifica infatti su diverse reti, da quella nazionale alle locali, da Nord a Sud. Giugno è stato particolarmente nero per i pendolari che si muovono sulle tratte gestite da Trenord: la metà delle direttrici, 21 su 42, non ha rispettato gli standard di affidabilità. A causa di questi eventi gli utenti di queste linee potranno chiedere un indennizzo. Sull’abbonamento mensile si potrà ottenere lo sconto del 30% nella misura di uno sconto del 30%.

Treni in ritardo, come e dove fare richiesta

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Vediamo nei dettagli cosa bisogna fare per ottenere l’indennizzo. Avere un minimo di rimborso è sacrosanto perché si è pagato per un servizio non ricevuto ma soprattutto in questi tempi così difficili economicamente. A nessuno va di buttare i soldi.

Innanzitutto bisogna verificare se si ha diritto all’indennizzo ed è necessario conoscere la direttrice su cui è attivo il proprio l’abbonamento posseduto. Dal 22 di ogni mese sul sito Trenord.it verrà riportato il dettaglio delle direttrici per cui sarà possibile richiedere l’indennizzo. L’elenco esposte da quel giorno fa riferimento all’andamento del servizio analizzato e certificato due mesi prima. Dunque ciò che sarà reso pubblico ad agosto si potrà chiedere il rimborso per i disagi subiti nel mese di giugno 2022.

La richiesta di indennizzo non si può presentare in ogni momento poiché c’è un limite di tempo, anche se molto ampio: fino a 12 mesi dalla data di fine validità dell’abbonamento mensile. Per chi ha lìabbonamento annuale, l’indennizzo deve essere chiesto per ogni mese per cui spetta. I dati relativi all’andamento saranno infatti disponibili per un atto sul sito dell’azienda.

Come e dove chiedere il rimborso

Ma nella pratica, come viene erogato il rimborso? Tramite bonifico o contante ma c’è anche un’alternativa. Trenord propone l’indennizzo tramite un voucher che si può accreditare sull’area personale del cliente ed è utilizzabile per l’acquisto dei prodotti Trenord. L’erogazione dell’importo al cliente (o il caricamento del voucher) avviene entro 30 giorni dal giorno di richiesta d’indennizzo effettuata dal cliente.

Per gli abbonamenti integrati che sono stati acquistati da altri operatori, è obbligatorio entro il giorno 5 del mese di utilizzo dichiaarare la direttrice ferroviaria prevalentemente utilizzata. La successiva richiesta di indennizzo dell’abbonamento integrato deve essere presentato entro 2 mesi dopo la dichiarazione di utilizzo e successivamente a una verifica del superamento dell’indice di affidabilità.

La richiesta di rimborso deve avvenirre tramite form online presente nell’area personale. In alternativa la richiesta può essere fatta per posta o in biglietteria, inviando all’indirizzo Trenord S.r.l. – Ufficio Rimborsi, Piazzale Cadorna 14 – 20123 Milano oppure consegnando la documentazione alle biglietterie e ai My Link Point di Trenord.

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