Bonus 200 euro Partite Iva, Inps e Casse private pronte al click day per gli iscritti agli ordini che ancora non hanno beneficiato dell’aiuto
Pensionati, lavoratori dipendenti e privati. Sono milioni gli italiani che in questa estate hanno già beneficiato del bonus 200 euro previsto nel primo Decreto aiuti licenziato dal governo a maggio scorso.
Tanti altri lavoratori, però, non hanno ancora visto un euro. Entro lo scorso 17 giugno i Ministeri dell’economia e del Lavoro, congiuntamente, avrebbero dovuto realizzare il decreto attuativo per erogare i soldi anche ai professionisti. L’attesa si è prolungata così tanta che il ministro Orlando l’ha firmato solo una decina di giorni fa.
In attesa che il provvedimento arrivi in Gazzetta Ufficiale, gli enti di previdenza di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, giornalisti e tante altre professioni che per praticarle si richiede l’iscrizione agli ordini professionali, si preparano al flusso di richieste. L’ultima decisione sarà presa al rientro delle vacanze e sarà presa dall’Associazione Degli Enti Previdenziali Privati. Una cosa però è certa: si partirà tutti insieme, un modo per evitare sprint anticipati che avvantaggino qualche categoria.
Le risorse sono pari a 95,6 milioni per i professionisti ordinistici dopo che il decreto Aiuti-bis ha portato a 600 milioni il Fondo per tutte le partite Iva. Basteranno per 478mila domande.
Bonus 200 euro Partite Iva, quando la domanda
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L’accesso è consentito ai professionisti che hanno un reddito di massimo 35mila euro all’anno e sono esclusi i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione.
Gli altri requisiti sono l’autocertificazione di non aver percepito prima i 200 euro come dipendente o pensionato e l’iscrizione alla Cassa professionale di appartenenza e almeno un versamento dal 2020.
Ma da quando si potrà presentare la domanda? Al momento un giorno preciso non c’è, ma ci sarà il cosiddetto click day, ossia la giornata dalla quale sarà possibile fare la domanda, a settembre. Il fatto che non ci sia una data fissa lascià libertà all’Inps e alle Casse private di organizzarsi per accogliere le domande.