Assegno Unico, quanto aumenta l’importo: tutto quello che devi sapere

Assegno unico rivisto al rialzo nel 2023. Sono milioni gli italiani che lo ricevono e avranno tutti più soldi

Assegno unico
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Buone notizie per milioni di italiani che percepiscono l’Assegno unico e universale. Nel 2023 gli importi versati saranno aumentati. Un ulteriore aiuto contro il caso-vita che sta soffocando i cittadini e la situazione è destinata a peggiore ancora nei prossimi mesi con l’arrivo dell’autunno.

I consumi infatti saranno diversi, gas e luce avranno un uso maggiore e gli importi delle bollette è destinato a salire. Di conseguenza tutto costerà di più e alle famiglie italiane serviranno sempre più risorse per far fronte alle spese.

Ricordiamo che misura è l’Assegno unico, come funziona e a chi è rivolta. Entrata in vigore nel 2022, è diretta alle famiglie con figli a carico e viene riconosciuto dal settimo mese di gravidanza (ma comunque dopo la nascita, con gli arrestati) ai 21 anni di età. Si chiama unico perché ha sostituito molte delle vecchie agevolazioni come, ad esempio, il bonus nascita. Universale, invece, perché è rivolto a tutti, anche a chi ha redditi alti e un Isee che supera i 40mila euro all’anno.

L’assegno è progressivo, cioè l’importo aumenta per gli Isee più bassi e di conseguenza diminuisce per i più alti. Si può ottenere anche senza fornire l’Isee, ma in questo caso l’Inps eroga la misura minima, ossia 50 euro a figlio ogni mese.

Assegno Unico, quanto sarà il nuovo importo

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La somma viene versare tramite accredito sull’Iban indicato oppure mediante bonifico domiciliato. Vediamo più da vicino in quanto costiste l’aumento. Nel 2022 è stato di un minimo di 50 euro al mese a un massimo di 175 euro per ogni figlio minorenne a carico. Calano invece quando solo maggiorenni: tra i 18 e i 21 anni, si ottiene minimo 25 euro e massimo 85.

Dal 2023 dovrebbero esserci due novità: la prima è che l’Assegno diventa automatico, infatti non ci sarà bisogno di rinnovare la domanda poiché con l’Isee l’Inps conosce la situazione patrimonia (va solo fatto nuovo Isee in caso di cambiamenti come l’arrivo di un altro figlio).

La seconda novità è ci saranno degli aumenti con gli importi che saranno rivalutati sulla base del tasso d’inflazione, un po’ come funziona per la pensione. Al momento non è certa la cifra ma dovrebbe essere pari a 15 euro. Dunque chi prende il massimo oggi, 175 euro a figli, domani dovrebbe avere 190 euro.

I primi assegni sono partiti a marzo 2022 e fino a giugno sono stati erogati alle famiglie assegni per circa 4,8 miliardi di euro: i richiedenti sono pari a 5,3 milioni per 8,5 milioni di figli. Circa il 46% degli assegnatati appartengono alla faglia che ha un Isee inferiore a 15mila euro.

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