Bonus affitto, l’agevolazione del governo che aiuta le famiglie in difficoltà: qual è la documentazione necessaria
La crisi economica ha messo in difficoltà tantissime famiglie che guadagnano sempre lo stesso o addiridura di meno e vedono crescere sempre di più i prezzi. Nonostante diverse agevolazioni previste dal Governo durante il periodo di piena emergenza Covid ma anche in questi mesi, i problemi per molti nuclei familiari non sono diminuiti.
Tra i vari interventi per aiutare famiglie numerose, nel pagamento delle bollette o per le spese dei figli, sono previsti anche per far fronte a una delle spese più grosse per chi non è proprietario della casa in cui vive, l’affitto.
Vediamo più da vicino come funziona questo aiuto. Innanzitutto non potranno usufruirne i cittadini che godono dei benefici del Reddito di cittadinanza.
Bonus affitto, a chi è rivolto
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Non potranno fruire dei contributi i titolari del Reddito di cittadinanza. In particolare questi benefici non potranno essere cumulabili con la quota prevista per l’affitto del reddito di cittadinanza. Dunque i Comuni, dopo l’erogazione dei contributi, dovranno informare l’Inps chi sono i beneficiari ai fini della compensazione. Ciò deve avvenire perché l’eventuale erogazione di tali contributi per chi ha il RdC, dovrà essere oggetto di compensazione.
Le risorse vengono assegnate alle Regioni e potranno essere utilizzate in forma coordinata con quelle previste per il Fondo inquilini morosi incolpevoli.
La documentazione da presentare
Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili con il decreto del 13 luglio ha stabilito quanto spetta alle Regioni per il Bonus affitto 2022. Saranno questa ad attribuire i fondi ai Comuni che predisporranno i bandi per i propri residenti. Inoltre il decreto amplia la platea dei beneficiari poiché la richiesta può provenire da cittadini che hanno un Isee inferiore ai 35mila euro.
È necessario presentare un’autocertificazione in cui dichiarano di aver subito anche a causa dell’emergenza Covid una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 25%. Il decreto prevede anche che gli interessati potranno provare la riduzione del reddito anche mediante l’Isee corrente. In alternativa si può mettere a confronto le dichiarazioni fiscali 2022/2021.