Bonifico, la donazione si può effettuare con il trasferimento da un conto a un altro ma è importante non sbagliare la dicitura
Il bonifico è sicuramente lo strumento più comodo e sicuro per poter trasferire denaro da un conto a un altro ma non mancano i rischi. Ogni trasferimento, infatti, potrebbe attirare i sospetti del Fisco per eventuali pagamenti in nero.
Come si può risolvere? Ora vediamo non come aggirare i controlli ma come fare per non avere problemi con il Fisco quando non c’è nulla di sospetto. In modo particolare quando c’è una donazione.
Per fare un esempio, un genitore ha il figlio impegnato nel progetto Erasmus all’estero o studia in una città lontana e ha bisogna di soldi. Cosa deve scrivere per non avere problami con l’Agenzia delle Entrate?
Il problema della donazione è che bisognarebbe rivolgersi comunque a un notaio, ma nel caso preso ad esempio, è ovvio che non è così. La donazione infatti è per legge un atto pubblico e richiede la presenza di due testimoni. Infatti non deve essere esclusa la possibilità di poter richiedere indietro quanto dato.
Secondo la Cassazione la donazione che viene fatta con bonifico bancario non ha valore se non viene eseguita mediante l’atto pubblico di un notaio. Praticamente, prima dell’operazione, bisognerebbe stipulare un contratto.
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Ma in via eccezionale la donazione con bonifico si può fare anche in assenza dell’accordo scritto, solo in due casi: quando la somma è modesta oppure utile all’acquisto di un bene. Nel primo caso è quando si tratta appunto di un regalo e nella causale si può scrivere proprio ciò, ad esempio “regalo compleanno”, oppure “regalo per mantenimento spese. Ricordiamo infatti che non esistono formule precise per la causale.
Nel secondo caso si parla di donazione indiretta. Il genitore anziché donare un’auto al figlio, un casa o un altro bene grande, gli dà i soldi per poterlo fare. Dunque nella causale si può procedere sempre con la dicitura “donazione per acquisto casa”. Insomma, ciò che conta per restare a riparo da controlli è la causale.