Stato italiano, buco nel bilancio da 10 miliardi di euro: il fisco corre ai ripari

Il Decreto Energia doveva portare 10 miliari di euro di extra gettito e invece è andata diversamente, si apre un clamoroso buco nel bilancio dello Stato

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Buco di Bilancio (Foto Twitter)

In questa torrida estate del 2022 lo Stato italiano scopre, all’improvviso, di avere 10 miliardi di buco nel proprio bilancio. Sono in atto le verifiche da parte dei tecnici del Ministero dell’Economia e Finanza per capirne la motivazione. Ma il dato sembra netto.

Il Presidente del Consiglio in carica, almeno fino alla nomina del sostituto che emergerà dalla elezioni del 25 settembre, Mario Draghi, tramite una disposizione del governo, ha imposto nei mesi scorsi una tassa sugli extraprofitti delle aziende facenti parte del settore dell’energia.

Tutto questo avrebbe dovuto generare un incasso per lo Stato di 11 miliardi di euro ma ad agosto 2022 ci si è resi conto che l’incasso reale è di meno di 10. Sono al momento in atto le regolari verifiche da parte del Ministero dell’Economia, pur sapendo perfettamente da dove nasce questo enorme buco nel bilancio italiano, già provato da covid-19 e guerra in Ucraina.

Buco nel bilancio dello Stato, come verrà coperto

Bilancio in perdita
Bilancio in perdita (Foto Twitter)

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Nasce come accennato dalle aziende che fanno parte del settore energetico. Queste, nel recente periodo, hanno infatti avuto dei profitti al di fuori della norma se messi a confronto con gli anni passati. Queste azienda però hanno portato gli incassi in bilancio come fossero  un classico guadagno al fine di non pagare la parte aggiuntiva dei profitti che hanno recepito. L’extra profitto.

Il problema, si pone ora perché, le amministrazioni, avendo preventivamente calcolato la presenza di questo surplus monetario nel settore specifico, avevano anche preventivamente messo in conto una determinata quota per utilizzi vari.

In lista, tra i destinatari di questa somma, vi è il fondo del “Decreto Aiuti bis”. Era infatti previsto che il Governo stanziasse per quel fondo, circa 24 miliardi di euro ma, al momento ne mancano poco meno della metà all’appello, la somma appunto non pagata dalle società del settore energetico. Chiariamo che, come già detto, il governo confidava di poter applicare una tassa del 25% su quegli extraprofitti, che corrispondevano a non meno di 40 miliardi di euro.

La tassa è stata si applicata, ma con somme simili, il ricavato doveva corrispondere a circa 10 miliardi. al momento, nelle casse dello stato, la somma totale recepita, non raggiunge i 2 miliardi. Più di 9 miliardi risultano quindi ancora mancanti.

Le parole del Premier Mario Draghi in tal senso sono chiare. L’Italia sta affrontando un periodo duro che si ripercuote sulle spalle dell’intera popolazione, gravando particolarmente sulle schiene delle famiglie, le più bisognose dell’aiuto del Governo. Nonostante ciò, sono comunque presenti intere aziende che, pur facendo parte di uno dei settori che beneficia maggiormente di questa crisi, scelgono di eludere una disposizione del Governo.

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