Ravvedimento operoso è un modo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per chi è in ritrardo: come fare
Quando si effettua la Dichiarazione dei redditi non bisogna sbagliare, ma commettere un errore è anche umano. Mentre molti dichiarano meno volutamente perché vogliono pagare qualche tassa in meno, altri lo fanno in buona fede perché sbagliano davvero.
In questo caso è possibile scegliere per il ravvedimento operoso che consente di mettersi in regola con le violazioni oppure le omissioni tributarie, prima che l’Agenzia delle Entrate effettui i suoi controlli.
Nella maggior parte dei casi sono mancanze non proprio dei contribuenti ma degli intermediari come i commercialisti e Caf. Da qualche anno esiste comunque la Dichiarazione precompilata proprio per cercare di ridurre gli errori.
Come detto, nel caso uno sbaglio dovesse esserci c’è il ravvedimento operoso che consente di versare sanzioni ridotte che variano in base alla tempestività della correzione ma anche in rapporto all’imposta dovuta e degli interessi calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento sarebbe dovuto avvenire a quello in cui in effetti è stato fatto.
Ravvedimento operoso, lo sconto
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A quanto ammontano le sanzioni per le tasse non pagate? Come riporta il dito dell’Agenzia delle Entrate, lo sconto sulle sanzioni è pari:
a 1/10 di quella ordinaria nei casi di mancato pagamento del tributo o di un acconto, se eviene eseguito entro trenta giorni dalla data di scadenza;
a 1/9 del minimo se la regolarizzazione degli errori avviene entro il novantesimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione Nel caso in cui non è prevista la dichiarazione periodica, entro novanta giorni dall’omissione o dall’errore;
a 1/8 del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni entro un anno dall’omissione o dall’errore;
a 1/7 del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni entro due anni dall’omissione o dall’errore;
a 1/6 del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene entro oltre due anni dall’omissione o dall’errore;
a 1/5 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene dopo la constatazione della violazione;
a 1/10 del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se questa viene presentata con ritardo non superiore a novanta giorni.
Come risparmiare ancora di più
Un’ulteriore riduzione della sanzione è prevista per i versamenti effettuati con un ritardo non oltre i 15 giorni. In tali casi la sanzione del 15% è ulteriormente ridotta a 1/15 per ogni giorno di ritardo (1%).