A meno di cinquanta giorni dalle elezioni politiche fioccano le proposte dei Partiti, l’ultima della serie riguarda la tassa patrimoniale. Come funziona e quanto costa
Il prossimo 25 settembre i cittadini italiani aventi diritto saranno chiamati alle urne per decidere chi sarà il capo del Governo per i prossimi cinque anni. Almeno nelle intenzioni. Tutti i Partiti e tutti i candidati faranno centinaia di proposte per ritagliarsi uno spazio, colpire l’attenzione ed essere cosi votati alle urne.
Tra le tante torna la già molto discussa “dote ai diciottenni”. La proposta, risalente a circa un anno fa, partiva direttamente dal segretario del Partito Democratico, Enrico Letta.
Questa così detta “dote” sarebbe, nella prospettiva di un suo successo, la conseguenza di un disegno di riforma riguardante la tassa sulla successione. I fondi sarebbero derivati da un innalzamento del 20% sulla tassa patrimoniale di successione riguardante i redditi multimilionari. Al tempo questa proposta era stata vagamente discussa e successivamente bocciata dal Governo guidato da Mario Draghi.
Voci risentite arrivavano principalmente dal centrodestra ma con sporadiche alzate di testa anche tra le poltrone del centrosinistra.
Elezioni 2022 e Patrimoniale, come stanno le cose
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Ma di cosa si tratta? In soldoni la proposta chiedeva all’1% più ricco dei contribuenti del Paese, di finanziare il futuro dei giovani in difficoltà. La dote non si sarebbe infatti riferita a tutta la popolazione neo-maggiorenne, ma solo a quella con ISEE inferiore a 20mila. Enrico Letta al tempo l’aveva definita ai tempi “una proposta di giustizia”.
Oggi la stessa proposta è tornata per mano della deputata PD, Chiara Gribaudo. A seconda di come è posta ora la proposta, verrebbero coinvolti circa 280mila giovani ragazzi e ragazze. Secondo i più recenti dati ISTAT infatti la popolazione neo-maggiorenne conta circa 572mila membri. Il numero di beneficiari potrebbe quindi sia aumentare che diminuire, a seconda della soglia ISEE posta se la proposta andasse avanti.
L’innalzamento della tassa sulla successione ci riporterebbe solo un tantino più vicini alla media delle tasse gemelle presenti negli alti paesi dell’unione Europea. Da noi, infatti la tassa sulla successione rientra nella top delle aliquote più basse d’Europa. Il prima nominato 1% più ricco corrisponde a circa 600mila individui residenti sul territorio nazionale per intero.
L’idea di prendere dai ricchi per dare ai poveri di Enrico Letta ha fondamenta che scavano nella culla anglosassone, ci riferiamo all’economista Tony Atkinson e non al Bandito, ancora a metà tra mito e realtà che tutti conosciamo. Atkinson non fu però l’unico teorico della “dote ai giovani”, poiché lo stesso pensiero deriva anche dalla ribelle terra francese, patria di Thomas Piketty che riprende e sviluppa l’idea del collega anziano.