240 euro in più per ogni pensionato: chi potrà beneficiare dell’aumento e per quanto tempo: la mossa contro l’inflazione
Il caro-vita non dà tregua agli italiani e le previsioni sono negative. A luglio l’inflazione cala di pochissimo, un decimo di punto percentuale rispetto a giugno. Passa così da 8,0% a 7,9%, mentre l’indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,4% su base mensile.
Quando nei prossimi mesi arriverà l’autunno i costi aumenteranno ancora di più. Maggiore sarà ovviamente l’uso di gas per il riscaldamento e della corrente elettrica poiché ci saranno meno ore di luce.
Nel primi Decreto aiuti il governo aveva previsto il bonus una tantum di 200 euro per lavoratori e pensionati con redditi inferiori ai 35mila euro. Mentre alcune categorie sono ancora in attesa di percepirlo (quello che devono fare domanda, vedranno i soldi a ottobre), c’è anche chi addirittura sta attendendo il decreto attuativo per l’erogazione del bonus. È il caso dei lavoratori con Partita Iva.
240 euro in più per ogni pensionato: il calcolo
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Anche nel Decreto Aiuti bis si prova ad arginare l’onda inflazionistica prima che il governo termini definitivamente le proprie funzioni in vista delle elezioni del 25 settembre. Particolare attenzioni ai pensionati.
Secondo Affari Italiani l’adeguamento degli assegni dovrebbe interessare un arco temporale abbastanza lungo, da luglio a dicembre, con un +2%. Il provvedimento entro in anticipo rispetto ai tempi previsti. Inizialmente le pensioni più pesanti erano in programma a gennaio 2023.
Quanto si riceverà? Il calcolo è abbastanza semplice trattandosi del 2%. Una pensione di 1.000 euro, ad esempio, avrà un incremento di 20 euro e dunque 120 per i sei mesi correnti fino alla fine dell’anno. Chi ha un’indennità di 2000 euro l’aumento sarà invece di 40 euro mensili e dunque di 240 euro per il semestre.
Un buona notizia per i pensionati ma c’è anche l’altro rovescio della medaglia. Se la rivalutazione in base all’inflazione fosse stata decisa a gennaio, l’aumento sarebbe stato maggiore poiché tra 5-6 mesi i prezzi sono purtroppo destinati ad aumentare e pertanto la rivalutazione sarebbe stata maggiore.
L’intervento sulle pensioni dovrebbe riguardare tutti e non solo chi ha un assegno inferiore a 35 mila euro l’anno. Il meccanismo attuale per la rivalutazione prevede tre fasce: il 100% fino a 4 volte la pensione minima con 523 euro al mese, quella del 90% tra 4 e 5 volte il minimo e infine il 75% sopra questa soglia.
Fino a dicembre si tratta di un anticipo poi successivamente si dovrà calcolare il conguaglio sulla base dell’indice annuo dell’inflazione accertato dall’Istat, ma il dato definitivo si conoscerà solo nei prossimi mesi.