Bonifico con IBAN sbagliato: chi effettua questo errore può reclamare e nessuno può opporsi a quanto richiesto
Tutti abbiamo una carta in tasca anche se nel nostro paese bisogna ancora incentivare i pagamenti elettronici. Comunque per ricevere lo stipendio, un bonifico per una prestazione o per la disoccupazione, moltissimi cittadini oggi, più di 10-15 anni fa, sono titolari di un conto.
Sono di meno però le persone che i bonifici gli effettuano e può succedere di commettere un errore durante l’operazione. Anziché mandare i soldi a chi li deve ricevere, il beneficiario diventa un’altra persona che per errore si vede accreditare il bonifico a suo favore.
Per effettuare un versamento è necessario avere nome e cognome del beneficiario, inserire la causale e ovviamente conoscere l’Iban del conto sul quale accreditare i soldi. Se questo è sbagliato, il versamento avviene a favore di un’altra persona.
Un evento che può verificarsi difficilmente, ma non è da escludere. L’Iban è un codice alfanumerico che solitamente viene momorizzato quando la prima volta si effettua il bonifico, così per i successivi accrediti sarà sufficiente fare copia e incolla.
Bonifico con IBAN sbagliato: cosa dice la legge
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Nel caso comunque si dovesse sbagliare l’iban e dare i soldi a chi non è legittimato, chi paga ha diritto di conoscere chi che ha beneficiato dell’errore.
Il prestatore dei servizi non può opporsi usando la tutela della privacy. A sostenerlo è la decisione numero 6886 del 3 maggio 2022 del Collegio di Coordinamento dell’Abf, l’Arbitrato Bancario Finanziario.
Ricordando quali sono le Disposizioni Banca d’Italia sulla trasparenza, l’organo ha sottolineato che queste prevedono che per ogni operazione di pagamento l’intermediario fornisce al pagatore le informazioni utili all’individuazione dela soggetto beneficiario.
L’art. 24, comma 2, del decreto legislativo n. 11 del 2010, sostiene che c’è l’obbligo di collaborazione per il prestatore di servizi di pagamento del beneficiario. Secondo il Collegio di Coordinamento ABF, la decisione rispetta i principi delle direttive dando al pagatore il diritto di conoscere le informazioni del beneficiario della transazione.