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Se paghi col bancomat, un dettaglio può metterti nei guai

Pubblicato da
Giuseppe

Bancomat, ogni volta che effettuiamo un pagamento dobbiamo controllare bene un aspetto molto importante per non cadere in errore

AnsaFOTO

Pagare con la carta è sempre più diffuso. È innagabile che in Italia negli ultimi anni i pagamenti elettronici sono aumentati, per vari motivi.

Innazitutto bisogna dire che il nostro paese rispetto ad altri è ancora indietro. Da decenni all’estero sono sempre di più i cittadini che utilizzano il Pos anche quando il costo della spesa è basso.

Da noi sono ancora in corso delle vere e proprie campagne per incentivare a effettuare i pagamenti in modo tracciabile. I precedenti governi guidati da Conte avevano pensato allo strumento del Cashback e della Lotteria degli scontrini. Il primo è stato poi abolito, il secondo dovrebbe essere riformato, ma con la caduta del doverno ogni condizionale è d’obbligo.

Parliamo di strumenti che danno vantaggi fiscali per chi non utilizza i contanti. Abbattere l’evasione fiscale e un’altra conseguenza di essa, il riciclo di denaro: questi gli obiettivi dei pagamenti tracciabili.

Bancomat: occhio al dettaglio

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Dal 30 giugno scorso i commercianti e i professionisti hanno l’obbligo di accettare i pagamenti con il bancomat. Su questo punto c’è stata un po’ di confusione e non sono mancati utenti del web che hanno scritto di continuare a pagare in contanti. Il motivo? Non voler sottostare all’obbligo imposto dalle banche.

Ma l’obbligo ce l’hanno le attività che vendono beni e servizi se il cliente vuole pagare con la carta. È sempre consentito pagare in contanti (per legge fino a 1.999,99, oltre è necessaria la tracciabilità). Ovviamente in cambio deve sempre essere erogato lo scontrino. Quindi pagare con la carta è una possibilità, il consumatore è incentivato a farlo ma non obbligato.

Alcuni cittadini anche in Italia pagano con la carta da anni e sono più abituati, conoscono meglio il funzionamento e sanno cosa controllare. Chi solo negli ultimi tempi ha preso questa buona abitudite, non sa quali possono essere i rischi.

Quando si paga, così come con i contanti non sempre si controlla il resto ricevuto, così tanti non badano a controllare l’importo di pagamento. L’esecente può immettere un prezzo sbagliato anche per errore, non necessariamente per malafede, e quindi bisogna stare attenti. Se dopo che la transazione è avvenuta e sullo scontrino vediamo che la cifra pagata è diversa da quella che avremmo dovuto sborsare, bisogna segnalarlo subito.

Giuseppe

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Giuseppe