Tasse e riscossione tributi, per riceverle lo Stato deve comunque affrontare alcune spese: quali sono i numeri
Ogni volta che lo Stato recupera dei soldi, non tutto ciò che entra va nelle casse per intero. Per 100 euro riscossi dalle cartelle di pagamento, infatti, 11.5 euro se ne vanno in costi amministrativi necessari per il recupero.
In alcuni casi l’incidenza arriva a 18 euro se si considera solo il recupero ordinario ovvero senza l’effetto doping che viene prodotto dall’introito delle definizioni agevolate. Si tratta di una sorda di modalità di “incasso” gestita con autonomia dai contribuenti.
Questi sono i numeri presentati dal Rapporto di Verifica 2021 pubblicato dal Dipartimento delle Finanze del Mef sui risultati conseguiti dall’Agenzia delle entrate – Riscossione (AdER) per l’anno 2021.
Nel documento si evidenza che per l’anno preso in considerazione l’operatività dell’Agenzia è stata fortemente influenzata dalle misure straordinarie che sono state introdotte per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid19: nel periodo più buio della pandemia, infatti, l’attività di riscossione era stata sospesa.
I provvedimenti che hanno sospeso l’attività hanno ovviamente influenzato il dato del costo della riscossione ridotto per effetto della sospensione dell’attività di recupero, ma anche sull’ammontare incassato poiché ci sono stati vari congelamenti dei pagamenti delle cartelle.
Tasse e riscossione tributi, quali sono i costi
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Il costo del recupero è il rapporto tra il totale dei costi a bilancio al netto del risultato di periodo e il volume della riscossione nel complesso da ruoli realizzata nell’unità di tempo stabilita. Il valore raggiunto dall’indicatore al 31 dicembre 2021 è pari a 11.5 euro per ogni 100 euro recuperati mentre il complesso totale è di 6.96 miliardi di euro circa.
Bisogna però considerare che l’andamento dell’annualità non è lineare per effetto delle disposizioni sospensive da Covid, se non si considera nel calcolo dell’indice l’incasso di rottamazione ter e saldo e stralcio: in questo caso il risultato è peggiore.
Come indicato nel documento pubblicato, considerando solo i valori della riscossione ordinaria, dunque 4.431 milioni di euro, il costo per ogni 100 euro riscossi ammonta a circa 18 euro, dunque si va al di sopra del target fissato.
Sempre nel 2021 ci sono stati 500mila contribuenti decaduti dalla pace fiscale e aancherebbero nelle casse 2.5 miliardi di euro.
C’è poi l’effetto del ripescaggio stabilito con il decreto sostegni ter (il decreto legge n. 4/2022): se tutti i decaduti riuscissero a regolarizzare la propria posizione effettuando i pagamenti dovuti nel corso del 2022, il mancato gettito 2021 ci sarà comunque sul 2022 con effetto sull’indicatore del riscosso ogni 100 euro.