Le dimissioni Draghi portano per la prima volta gli italiani a votare in autunno per il rinnovo del Parlamento: le ipotesi
Dopo il dubbi della settimana scorsa con le dimissioni respinte, tra ieri sera e oggi è arrivata l’ufficialità. È finita la corsa del governo Draghi e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che alle 18.00 incontrerà i presidenti di Camera e Senato – scioglierà il Parlamento.
La legislatura sarebbe dovuta terminare la prossima primavera, ora quali saranno le tappe che porteranno al voto, e soprattutto, quando ci saranno le elezioni?. I tempi adesso li detta la Costituzione. L’articolo 61 della nostra Carta stabilisce che “le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti“. Il termine ufficiale della legislatura si ha con il decreto di scioglimento delle Camere.
Tutto dipende dunque da questa data. Se saranno sciolte nei prossimi giorni, si potrebbe votare domenica 25 settembre. Tempi stretti per i partiti che dovranno fare una campagna elettorale in piena estate e presentare le liste ad agosto. Per farlo sono necessarie tra tra 1.500 e 2.000 firme per ogni circoscrizione proporzionale per i partiti che non hanno ad oggi rappresentanza in Parlamento.
Dimissioni Draghi: la tabella di marcia fino alle elezioni
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Non è escluso che le Camere possano essere sciolte la settimana prossima, in modo che ci sarà più tempo per la campagna elettorale e gli adempimenti burocratici. In questo caso si potrebbe votare domenica 2 ottobre, data presentata con molta probabilità già nella serata di ieri da Tv e giornali
Lo stesso articolo della Costituzione stabilisce anche che “la prima riunione delle Camere ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni“, quindi in caso di elezione il 2 ottobre, la nuova assise si riunirà entro il 22. Dovranno poi essere eletti i Presidenti di Camera e Senato e formare i gruppi parlamentari. A quel punto Mattarella aprirebbe le consultazioni.
E quanto dureranno? Questo dipenderà dall’esito delle elezioni, se uscirà una maggioranza forte. In occasione delle ultime elezioni, il 4 marzo 2018, il primo governo di Giuseppe Conte giurò dopo quasi tre mesi, il 1 giugno. Nella precedente tornata elettorale del 2013, invece, Enrico Letta cominciò ufficialmente l’incarico di Presidente del Consiglio 63 giorni dopo, il 28 aprile, con le votazioni che si tennero il 24 febbraio.
L’ultima volta in cui le elezioni hanno dato una maggioranza più chiara è stato nel 2008 con la vittoria del Popolo delle Libertà il 13 aprile 2008: Berlusconi giurò dopo soli 25 giorni, l’8 maggio.