Bonus 200 euro, dubbi per molte categorie di lavoratori

Bonus 200 euro, neo assunti, problemi per le aziende a causa del tempo prolungato: tutte le questioni aperte

Bonus 200 euro
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Molti pensionati sul cedolino di luglio hanno già ricevuto il tanto atteso bonus 200 euro. In questo mese arriverà a tanti altri lavoratori del settore pubblico o privato che hanno un reddito annuo inferiore ai 35mila euro. Le operezioni di pagamento sono ormai pronte ma restano dei problemi.

La platea dei beneficiari sono lavoratori dipendenti, domestici, disoccupati, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) e lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo. Le ultime due categorie, però, riceveranno i soldi a ottobre dopo aver presentato la domanda.

I lavoratori dipendenti hanno dovuto presentate ai propri datori di lavoro le autodichiarazioni che fossero nelle condizioni di ricevere il bonus. Tra queste la titolarità allo 0,80% dei contributi nei primi quattro mesi del 2022 ma il periodo di riferimento è stato poi esteso fino al al 23 giugno.

Ciò si è rilevano un problema per le aziende che avevano già identificato i beneficiari dei 200 euro è stata resa nota l’aggiunta temporale. L’aggiunta di ulteriore tempo ha obbligato le aziende a riaprire la pratica. Tra i destinatari sono stati inclusi altri lavoratori che alla prima verifica erano rimasti fuori. Così i tempi si sono allungati e avrà ripercussione per l’erogazione dei prossimi mesi e forse anche quando la misura sarà rinnovata.

Era infatti in cantiere che potesse esserci un nuovo bonus da 200 euro tra agosto e settembre ma l’ormai più che probabile scioglimento anticipato della Camere, rimette tutto in discussione.

Bonus 200 euro: cosa va ancora chiarito

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Altri dubbi riguardano i neo assunti. Chi ha avuto un contratto di lavoro dal 1 luglio e nel precedenti sei mesi non ha sottoscritto alcun rapporto di lavoro, è fuori dalla platea dei beneficiari. Ma se ha lavorato e, in relazione alle retribuzioni percepite, ha avuto titolo all’esonero contributivo dello 0,8% (ricordiamo che è sufficiente un solo mese), potenzialmente rientra nella platea.

Ancora una questione aperta: la riconsegna della dichiarazione firmate da parte dei dipendenti. Se il lavoratore non consegna l’attestazione non può ricevere il bonus. Può essere restituita a paghe chiuse ma prima del 31 agosto, quando scade la trasmissione dell’uniemens di competenza di luglio.

Se però il lavoratore consegna tardi il documento, il datore di lavoro ha ormai certamente provveduto a effettua il pagamento dei contributi con il modello F24.

Ciò significa che il maggior credito emergerà mettendo a confronto il saldo dell’uniemens che ha al suo interno il recupero del bonus erogato tardivamente, con quanto effettivamente versato all’Inps. Seguendo le regole dell’Istituto di previdenza, in questo modo il bonus potrà essere recuperato.

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