Bonifico urgente ma è truffa: cosa si è inventato un uomo che ha chiamato direttamente alla banca. Attenzione alle telefonate
I truffatori ne inventano sempre una più del diavolo. Siamo purtroppo abituati a telefonate ricevute da ignari cittadini che cadono nella trappola ordita da chi vuole spillare soldi. Quanto accaduto nel Bolognese, a Ozzano Emilia, ha dell’incredibile perché la chiamata è arrivata direttamente alla banca per prendere i soldi.
Come racconta etv.it, un giovane di vent’anni residente nel Revennate ha telefonato a un istituto di credito dicendo di essere il presidente di un’associazione di pubblica assistenza. L’associazione in quella banca ha un conto e ha spiegato di avere un problema per accedere ad esso. L’home banking non funziona e in qualche modo è riuscito a convincere l’impiegato a eseguire il bonifico.
I soldi servivano urgentemente ha detto, necessario per l’acquisto di un’ambulanza. È stato così convincente che è riuscito a ricevere il bonifico. Una situazione davvero particolare considerando le regole ferre delle banche in merito all’identificazione del cliente.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Il 20enne ha indicato un Iban sul quale fare il bonifico dal conto dell’associazione. A quel punto la truffa è stata scoperta. Il vero presidente dell’associazione intestataria del conto ha ricevuto la notifica sullo smartphone che l’operazione eseguita è andata a buon fine.
Dopo aver chiamato la banca ha poi contattato le forze dell’ordine. I carabinieri sono riusciti a risalire al truffatore. A lui erano intestati sia il numero di telefono dal quale è partita la chiamata alla banca per spiegare il “problema” e ricevere il bonifico, sia l’Iban del conto beneficiario. Ora il giovane è stato denunciato per truffa in attesa che i soldi vengano recuperati.
Un altro aspetto a cui prestare molta attenzione è quando a ricevere la telefonata è il cliente della banca. Purtroppo non sono pochi i casi dove chi chiama si presenta come un addetto dell’istituto, paventando un problema. Per risolverlo, si fa fornire i dati personali e della carta, anche il Pin. In poco tempo il finto addetto della banca svuota il conto.
Ricordiamo che non bisogna mai fornire il proprio Pin, neanche al vero addetto allo sportello bancario. È strettamente personale e soprattutto mai nessun ente (che sia la banca, la posta, l’Inps o l’Agenzia delle Entrate) telefona per ottenere queste informazioni.
Essi comunicano con il cittadino solo ed esclusivamente con le lettere postali, dunque attenzione anche quando si ricevono email e sms.