Il marchio chiude le proprie attività. Le condizioni che si sono create non consentono di poter operare in serenità
Si allunga la lista delle grandi aziende che lasciano la Russia. Una fuga cominciata appena le truppe di Mosca lo scorso 24 febbraio hanno invaso l’Ucraina. Ora tocca alla nota catena abbigliamento H&M (azienda svedese, nome esteso Hennes & Mauritz) che ha annunciato che lascerà il paese, sottoposto alle sanzioni degli altri Stati per aver provocato la guerra.
Il realtà il colosso svedese già a marzo aveva sospeso le sue vendite in Russia: un’avvisaglia di ciò che accadrà nelle prossime ore, ossia l’uscita progressiva e totale dal paese. Per tutta la Russia dunque non si troverà più un locale con il marchio.
Quando una grande multinazionale del genere assume una decisione così rastica, non è mai una buona notizia, neanche per la stessa società. “Dopo matura riflessione, constatiamo che è impossibile continuare la nostra attività in Russia”, ha fatto sapere H&M in una nota tramite la direttrice generale Helena Helmersson.
L’azienda era in Russia dal 2009 e questa operazione ha un costo stimato di circa 2 miliardi di corone, ossia 189 milioni di euro. Oltre a garantire un’uscita per i dipendenti, infatti, l’azienda avrà altre spese da dover supportare abbandonando un mercato comunque grande. Infine H&M ha spiegato che circa 353 milioni di corone svedesi (33,3 milioni di euro) di utili su cambi non realizzati sui crediti in rubli sono da calcolare sui costi del secondo trimestre.
Noto marchio chiude in Russia: la lista è lunga
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
In diversi settori, dall’energetico a quello automobilistico al cibo, sono numerose le grandi compagnie che in questi mesi hanno deciso di chiudere con Mosca. I motivi sono legati alle sanzioni poiché il paese sarà sempre più isolato e in condizioni che possono diventare svantaggiose per le aziende.
Shell ha comunicato che intende uscire dalle joint venture con Gazprom. Il colosso francese TotalEnergies ha fatto sapere che non apporterà più capitali a nuovi progetti in Russia.
Non resta a guardare il mondo delle auto. Renault ha cessato le attività a Mosca così come hanno fatto altri grandi marchi: Volvo, Volkswagen, Jaguar Land Rover, Renault e General Motors. Mazda ha deciso invece di bloccato le forniture di parti di ricambio. Harley Davidson ha annunciato lo stop alle esportazioni e anche la Ford ha fermato le attività. Sospensione della produzione anche da parte della Ferrari.
Ha detto addio al Russia anche un’altra nota azienda svedese, l’Ikea, mentre per l’abbigliamento sportivo Adidas ha sospeto la collaborazione con la Federazione di calcio russa.
Per la tecnologia, Apple non venderà più i propri prodotti così come Samsung non spedirà i propri chip.