Vacanza con truffa: la storia della donna che dopo il raggiro ha denunciato il finto proprietario di casa ora a processo
In ogni luogo e periodo dell’anno dove ci sono grandi movimenti di soldi, dietro l’angolo potrebbe esserci una truffa. L’estate purtroppo si presta a queste situazioni con persone senza scrupoli pronte a raggirare chi è disposto a spendere qualche soldo in più pur di passare un periodo di pausa lontano dalla routinne.
C’è un nuovo casa con il “proprietario” di una casa che è andato a processo. Ma andiamo con ordine. Anno 2017, una 34enne romana ha prenotato una casa vacanza sul sito noto sito Airbnb, parla con il proprietario e trovano l’accordo. Il periodo di permanenza è il più caldo dell’anno, non solo per le temperature: Ferragosto.
Visto l’alta stagione, il prezzo concordato non è neanche molto alto, 120 euro. Dopo qualche giorno la donna viene contattata da Luigi, il presunto proprietario dell’abitazione. L’uomo fa una richiesta particolare, ossia ricevere il pagamento in modo alternativo a quello del sito.
Non a caso Airbnb, proprio a garanzia dei suoi utenti, consente il pagamento con la carta in modo che la transazione sia tracciata.
Vacanza truffa: le accuse per l’imputato
- LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
L’imputato al processo ha chiesto che il versamento avvenga su un altro conto, senza far passare i soldi tramite il sito. Un modo, secondo l’accusa, per eludere i controlli del sito e non pagare la commissione. Senza pensare che ci fosse qualcosa di sospetto, la donna esegue quanto richiesto.
Infatti agare solo e sempre attaverso le piattaforme e mai in modo alternativi richieste dai proprietari o presunti tali, è uno dei consigli dati dalla Polizia e da Airbnb per non cadere nelle truffe.
Il giorno della partenza, il 14 agosto, la donna arriva a Marzamemi, pronta a godersi la casa in via Emanuele Marsilla che aveva apprezzato solo in foto. Quando non trova l’appartamento chiama il proprietario ma nessuno risponde. Costretta a trovare un’altra sistemazione, denuncia tutto alle forze dell’ordine. Le indagini individuano l’uomo che già il mese precedente, quindi nel luglio 2017, era stato autore di altri raggiri.