Reddito di cittadinanza riformato: tante le critiche in questi anni al provvedimento e nei prossimi mesi tanto potrebbe cambiare
Il Reddito di cittadinanza non ha mai attirato la simpatia di una parte politica e di molti cittadini. L’Inps ha spesso riconosciuto i successi e di recente l’ha fatto anche l’Istat. L’Istituto di statistica ha fotografato una situazione disastrosa in Italia con i poveri che negli ultimi quindici anni sono aumentati. Allo stesso momento ha evidenziato che grazie al Reddito circa un milione di persone non è finito a vivere al di sotto della soglia di povertà.
È per innegabile che la legge, in vigore dal 2019, va modificata. Ha infatti dato l’opportunità a molti cittadini disonesti, con la complicità di alcuni enti, di frodare la collettività. In questi ultimi anni, infatti, purtroppo abbiamo sentito notizie di cronaca di Redditi percepiti da mafiosi, condannati in via definitiva o persone che mentre beneficiavano della misura lavoravano a nero.
Reddito di cittadinaza, come sta per cambiare
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Sta per arrivare un nuovo provvedimento che punta a cambiare i requisiti per accedere al Reddito. Attualmente, un beneficiario della misura può scegliere se accettare o meno una proposta di lavoro, fino a massimo tre volte. Al terzo e ultimo rifiuta, la misura decade.
Ora è limitato al settore pubblico ma con la nuova regola che si vuole introdurre, avrà valenza anche per il privato. Da più parti si chiedono regole ben diverse per mogliorare il Reddito.
Molti detrattori non sono contrari all’idea in sé dell’aiuto economico. Pensano infatti che anche il nostro paese doveva dotarsi di un tipo di ammortizzatore sociale come esiste in molti altri paesi da tanto tempo, ma il modo in cui viene applicato è sbagliato.
Ha infatti favorito i furbetti a discapito di lavoratori onesti e veri disoccupati, disperati perché non trovano lavoro. Negli ultimi mesi il Reddito è anche bersagli di imprenditori. Accusano la misura che non li fa trovare personale. Il problema in questo caso è molto ampio perché se un giovane rifiuta una proposta di lavoro, forse questa non è all’altezza.
Nel nostro paese esistono molti che cercano di evitare di lavorare e preferiscono i sussidi, ma è anche vero che molti imprenditori non propongono contratti a norma di legge e a conti fatti è più conveniente precepire il Reddito.