Bollette da non pagare, strano ma vero ma in alcuni casi se ci recapitano le fatture, non dobbiamo nulla all’ente erogatore
Pagare le bollette è una cosa che non piace molto, soprattutto in questo particolare periodo storico, ma tutti siamo obbligati. A differenza delle imposte, si tratta di tasse che corrispettiamo in cambio di un servizio, che sia la fornitura della luce elettrica, del gas o del servizio idrico.
Da mesi il tema del caro-bollette è scottante. Già prima della guerra in Ucraina gli importi erano nettamente in salita se paragonati ai trimestri precedenti. Con l’inizio del conflitto il 24 febbraio scorso la situazione è peggiorata nettamente.
All’aumento del costo energetico è seguito ovviamente un rialzo dei prezzi in generale perché maggiore è il costo di produzione, e quindi un’inflazione storica. L’Istat ha infatti rilevato il dato di giugno fermo all’8%, vicinissimo all’8.2% del gennaio 1986.
Il governo è intervenuto a fine 2021 inserendo nella Legge di Bilancio la norma che porta a 12mila l’importo Isee per usufruire del Bonus Sociale, lo sconto automatico in bolletta. Poi c’è stato anche il bonus 200 euro ma nulla sembra bastare.
Bollette recapitate ma che possiamo non pagare: perché
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Eppure, strano ma vero, esistono delle bollette che pur se ci vengono recapitate, non dobbiamo pagarle. Quando notiamo una grande discrepanza tra i consumi riportati e l’importo, è possibile provare ad approfondire la cosa e qualcuno fa anche ricorso. Non è per nulla facile dimostrare che il totale della fattura è sbagliato, che non bisogna pagare, ma non mancano casi.
Esistono poi anche le bollette che vanno in prescrizione dopo 5 anni se emesse entro il 2 marzo 2018. Questa è una data importante perché dal giorno successivo il termine è di 2 anni.
Quelle della luce, invece, hanno un prescrizione di 5 anni dal 1 gennaio 2019. Per quanto riguarda le bollette dell’acqua in prescrizione dopo 5 anni dall’emissione fino al 1 gennaio 2020, successivamente il termine si riduce a due anni. Dopo questo tempo nessuno può obbligare a pagare. Il cliente deve però affidarsi a un professionista, un avvocato, per in consiglio su come muoversi per evitare altri brutte sorprese.