15mila euro per te se vai a vivere in questo borgo

15mila euro per vivere nel borgo: perché la regione ha scelto questa strada e in cosa consiste il contributo

15mila euro borgo
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Lasciare la città per trasferirsi in un piccolo borgo. È una scelta che stanno alcuni italiani. Un effetto positivo del Covid c’è stato: l’incremento dello smartworking. Sono sempre di più le persone che lavorano in casa o che hanno la possibilità di scegliere di farlo tra la propria stanza e l’ufficio.

Lavorare da remoto significa che è sufficiente avere una buona connessione internet e dunque non preoccuparsi di andare a vivere fuori mano, in un paesino più lontano ma dove la vita costa meno e l’ambiente è più pulito.

Un altro effetto che molte piccole realtà stanno affrontando da anni, è lo spopolamento. Sempre più giovani vanno via dal paese natale in cerca di nuove opportunità e maggiori guadagni. Allo stesso tempo, alcuni Comuni che per incentivare la ripopolazione offrono anche 15.000 euro per l’acquisto della casa all’interno del proprio territorio.

15mila euro per la casa nel borgo: dove

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Un’iniziativa del genere arriva dalla Regione Sardegna. La Giunta isolana ha stanziato 45 milioni di euro per chi vuole acquistare una casa in alcune località. Il contributo è a fondo perduto per la ristrutturazione di immobili nei Comuni che contano meno di 3mila abitanti. Per ogni progetto, l’importo massimo è di 15mila euro per chi ha la residenza o la prenderà entro 18 mesi.

L’isola sarda non è l’unica che offre contributi per chi va a ripopolare certi luoghi. Anche l’Abruzzo nei mesi scorsi ha approvato un provvedimento simile ma i fondi sono più corposi, fino a 150mila euro a progetto. Queste iniziative ricordano le case vendute a 1 euro in piccolissimi borghi a volte anche difficile da raggiungere. Un prezzo simbolo per immobili dove in alcuni casi erano quasi ruderi. Un modo però che ha consentito ad alcuni cittadini, anche stranieri, di prendere queste case e darle vita, anche per un investimento futuro.

Chi sono i nomadi digitali

Queste norme regionali favoriscono i movimenti dei cosiddetti nomadi digitali. Sono quelle persone che sfruttando il web e lo smartworking, non lavorano necessariamente sempre da casa ma in diversi luoghi.

In biblioteca, all’aperto in un giardino pubblico o in diverse abitazioni. Un possibilità data soprattutto a chi non ha bisogno di altro materia per poter svolgere il proprio compito se non un computer e una connessione.

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