Più soldi in busta paga: finalmente la scelta del governo Draghi

Più soldi in busta paga: cos’ha detto Mario Draghi al termine dell’importante incontro avuto con i rappresentanti dei lavoratori

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi al termine dell’incontro con i sindacati (AnsaFoto)

Un accordo per aiutare i lavoratori con tagli alle tasse sulle buste paghe. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi parla nella conferenza stampa dopo l’incontro avuto a Palazzo Chigi con i segretari generali dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

La situazione che siamo vivendo impone la sottoscrizione di un nuovo patto sociale, ha spiegato il capo del governo. È in corso una situazione particolare: l’economia italiana cresce ma c’è il grosso problema dell‘inflazione che distrugge il potere d’acquisto delle famiglie, in modo particolare quelle a basso reddito.

Il premier ha detto che entro fine luglio ci sarà un nuovo provvedimento, sui costi dell’energia e che darà maggiore liquidità alle famiglia. S’immagina dunque qualcosa che sia più incisivo del recente bonus 200 euro che si tratta di una tantum. Dovrebbero esserci interventi strutturali nella Legge di Bilancio 2023. Dunque non aiuti temporanei perché l’inflazione non è a termine.

Più soldi in busta paga: nuovo cuneo fiscale

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Tra gli interventi il taglio delle tasse in busta paga. Si toccherà quindi il cuneo fiscale per ridurre il carico, a partire dagli stipendi più bassi. Un’operazione accorta perché maggiore liquidità nelle tasche potrebbe causare un aumento del tasso d’intresse.

Contratti collettivi e salario minimo

Il presidente del Consiglio ha parlato anche del rinnovo dei contratti collettivi e ha detto chiaramente che non è accettabile che in alcuni settori siano fermi da tre anni, alcuni addirittura da nove.

Altro tema di cui si è parlato negli ultimi tempi è il salario minimo. Ricordiamo che in Italia non c’è una legge che prevede il pagamento minimo mentre l’Europa ci chiede almeno 9 euro all’ora.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha fatto una proposta che non prevede una soglia minima uguale per tutti ma che ogni settore dovrà adeguarsi alle cifre indicate dal contratto che per quella determinata categoria è più diffuso.

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