“Un pacco per te”, attenzione al messaggio: allerta di Poste Italiane

Un pacco in giacenza, messaggio di Poste via email ma non bisogna mai seguire le istruzioni contenute: come comportarsi

AnsaFoto

Il commercio online è cresciuto moltissimo negli ultimi anni. La pandemia ha poi condizionato le nostre vite, fare acquisti davanti a un pc o uno smartphone è diventata un’attività quasi quotidiana e i dati sono schizzati alle stelle.

Per tale motivo sappiamo anche se nella cassetta della posta troviamo una sorta di scontrino delle Poste che ci dà la notizia che un pacco a noi indirizzato è in giacenza presso i loro uffici, non è nulla di strano. Soprattutto se siamo in attesa di un prodotto. Succede quando arriva il corriere a casa e non trova nessuno a cui recapitarlo.

Il problema è che molto dimenticano che Poste comunica appunto con le lettere. Se dovessimo trovare una email o un sms da parte loro, dobbiamo fare molta attenzione. È un tentativo di truffa e dobbiamo cestinarlo e ignorare il messaggio.

“Un pacco per te”: perché diffidare del messaggio

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Alcuni cittadini hanno ricevuto un’email con mittente Poste, sostenendo che c’era un pacco per loro. Ovviamente sono cybercriminali che utilizzano il nome dell’azienda. È un modo per conoscere i codici della carta per poi svuotare i conti.

In finto messaggio di Poste, con tanto di logo, non invita il soggetto ad andarlo a ritirare. C’è un codice di tracciamento alfanumerico utili all’invio di nuovo del pacco. Per farlo bisogna pagare e dunque si chiede di inseriri i dati della carta per il costo arretrato.

Se si seguono le istruzioni dell’email (cosa che non bisogna assolutamente fare), nella schermata successiva si chiede qual è l’indirizzo dove inviare il pacco, al costo di 2 euro. Si chiede di inserire il numero di carta come qualsiasi acquisto online, e questo è l’errore. Anche se non si immette il numero di Pin, fornire quello della carta espone al rischio di trovarsi il conto svuotato.

Anche se l’indirizzo email di invio è simile alle Poste, se si fa molta attenzione si nota che è sbagliato, ci sono vari numeri e lettere messi insieme. E anche se il messaggio dell’email dovesse essere scritto correttamente, è importante diffidare sempre.

Oltre al nome delle Poste, possono usare anche quello della banca, dell’Inps o dell’Agenzia delle Entrate. Parliamo di istituzioni che comunicano via posta dunque se ci troviamo un messaggio del genere proveniente da un altro canale, oltre a ignorarlo possiamo anche avvisare le forze dell’ordine.

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