Oltre allo Stato, anche i Comuni mettono a disposizione delle famiglie delle agevolazioni che possa aiutare ad alleggerire le spese.
A parte le numerose agevolazioni fiscali da parte dello Stato, anche i Comuni stessi mettono a disposizione degli utenti dei bonus per i figli. Una concessione che si aggira sui 200 euro. Ma andiamo a scoprire più nel dettaglio di cosa si tratta.
200 euro per i figli: come funziona il bonus dei Comuni
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E’ risaputo che chi ha dei figli a carico, deve far fronte alle spese mensili che spesso risultano essere abbastanza considerevoli. A complicare le cose, poi, anche l’aumento dei prezzi. Ma bando alle ciance, andiamo a scoprire in cosa consiste il bonus fino a 200 euro gestito dai Comuni.
Tra le iniziative gestite dai comuni, ci sono anche dei voucher che si possono utilizzare per diversi tipi di acquisti. Ma non solo. Con questo voucher, si può anche saldare la spesa relativa ai servizi di parenting support o altri servizi utili per la cura dei propri figli (baby parking, centri estivi, ecc).
Ma quali sono i requisiti per ricevere questi voucher? Solitamente questo voucher viene dato alle famiglie che hanno figli in età prescolare con età da zero a tre anni (in alcuni Comuni l’età sale anche a 6).
Un altro requisito per ricevere il voucher è il reddito basso, anche se i limiti sono relativi e variano in base al Comune di residenza. Per richiedere l’agevolazione tutto quello che bisogna fare è risolversi al comune.
Oltre a questo bonus, c’è anche la possibilità di usufruire di un contributo di 150 euro elargito dai Comuni per aiutare le famiglie con figli in età prescolare.
In questo caso, non ci sono limiti di reddito e si tratta di una misura che agevola l’acquisto di alcuni prodotti per l’infanzia. In particolare, si dovranno spendere in pannolini lavabili con tanto di sconto sulla TARI. In questo caso, la richiesta va fatta al Comune di residenza con tanto di scontrino dell’acquisto dei pannolini lavabili.