Bonus Casa con bonifico parlante: attenzione agli errori e ai dati corretti

Che cos’è un bonifico parlante e perché è necessario ai fini di ottenere il bonus casa? Tutti i dettagli al riguardo. 

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operazioni bancarie (Pixabay)

In questi ultimi due anni il Governo ha messo a disposizione dei cittadini vari bonus, tra tutti gli aiuti relativi alla casa come il bonus ristrutturazione, mobili, facciate, ecobonus. Per ottenerli, però, non tutti sanno che è necessario il bonifico parlante per detrazione fiscale.

Si tratta di un bonifico che può essere di due tipi: bancario o postale e è favorito poiché garantisce più trasparenza e tracciamento nella comunicazione tra contribuente e destinatario. Esso è un documento che attesta quali sono gli interventi edilizi operati e agevolati dalla detrazione fiscale che sono andati in porto. Dunque, è un modo per capire se sono avvenute delle truffe ed è un’alternativa per contrastare il fenomeno delle frodi che, secondo stime recenti della Guardia di Finanza, è costato ben 5,6 miliardi di euro, mettendo a rischio il Superbonus.

Bonus casa, necessario il bonifico parlante: ma cosa serve per compilarlo?

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

L’Agenzia delle Entrate indica quali sono i dati da compilare affinché il bonifico parlante vada a buon fine. Innanzitutto bisogna effettuare l’operazione tramite il bonifico bancario o postale e inserire:

  • La causale del versamento.
  • Il codice fiscale del beneficiario della detrazione.
  • Il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).

Qualora il beneficiario abbia utilizzare i bonus inerenti agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di quella per la riqualificazione energetica degli edifici, potrà sfruttare tali bonifici nella detrazione indicando come causale, se possibile, gli estremi della legge n. 160/2019.

Inoltre, sono validi i bonifici effettuati tramite conti aperti presso gli “istituti di pagamento”, vale a dire le imprese, diverse dalle banche, che abbiano l’autorizzazione della Banca d’Italia a prestare servizi di pagamento. Su queste operazioni le banche, Poste Italiane Spa e gli istituti di pagamento autorizzati applicano una ritenuta d’acconto pari al’8%.

Ad ogni modo l’agevolazione può essere riconosciuta nel caso in cui non sia possibile indicare i riferimenti normativi riguardanti i bonus di cui vi abbiamo parlato al paragrafo precedente, ma a una condizione: non deve risultare pregiudicato in maniera definitiva il rispetto da parte degli istituti bancari o postali dell’obbligo di operare la ritenuta.

Come compilare un bonifico parlante

Per qualsiasi compilazione inerente al bonifico parlante sono necessari i seguenti dati:

  • Causale del bonifico, con la dicitura corretta che dovrà essere inserita che è: Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986. Si consiglia di inserire anche i riferimenti della fattura in modo da risalire al documento preciso, cioè il numero e la data.
  • Codice fiscale del beneficiario. Per le ristrutturazioni di parti condominiali è necessario inserire il codice fiscale del condominio, dell’amministratore o dell’inquilino che ha effettuato la spesa. Qualora ci fossero più proprietari, bisogna riportare nome, cognome e codice fiscale di tutti.
  • Numero di Partita Iva o Codice fiscale da inserire per l’intestatario del bonifico e, quindi, dell’azienda che ha realizzato i lavori.
  • Riportare l’agevolazione per cui è prevista la detrazione fiscale. Le agevolazioni sono previste per lavori di risparmio energetico, ristrutturazioni edilizie, acquisto mobili e elettrodomestici, interventi antisismici.
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