Gli obblighi dei genitori verso i figli non sono dettati semplicemente dal puro istinto ma sono regolamentati dalla giurisprudenza. Quali sono i rischi se si contravviene alla legge in merito
Se si può divorziare da un coniuge, lasciare un partner, il legame con un figlio (nel bene o nel male) rimarrà sempre indissolubile. L’atto di prendersi cura di loro, specialmente nella prima fase della vita, quando sono estremamente piccoli, viene quasi istintivo, naturale.
Non per tutti è così, anche se può sembrare paradossale e crudele. Per questo motivo interviene la legge a sancire i doveri che ogni genitore deve adempiere nei confronti dei propri figli, sia essi biologici che adottivi. In primis, a stabilirlo c’è l’articolo 30 della costituzione che recita nel seguente modo: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacita’ dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti”. Come specificato, la norma si applica anche ai figli nati fuori dal matrimonio, i cui diritti sono comunque garantiti.
Obblighi dei genitori verso i figli: cosa si rischia in caso di inadempienza
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Oltre l’articolo 30, interviene anche l’articolo 147 a integrare le disposizioni sugli obblighi dei genitori verso i figli. In esso viene esplicitato il dovere di mantenimento dei figli, ossia fornire loro quanto necessario per la vita di relazione nel contesto sociale in cui sono inseriti.
Ciò riguarda non solo il sostentamento fisiologico (in poche parole l’alimentazione) ma anche lo sviluppo psico-fisico dei ragazzi, gli obblighi di istruzione ed educazione indispensabili a formare il senso civico, la coscienza sociale e il grado culturale.
Esistono sanzioni penali poste a tutela delle norme descritte proprio dall’articolo 147 del codice civile. Si tratta di punizioni severe per le violazioni degli obblighi di assistenza familiare.
Ad esempio, un padre che non paga l’assegno di mantenimento per supportare la sua prole rischia un anno di reclusione e la perdita dell’affidamento, oltre una multa che può arrivare a 1.032 euro.
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