In posta c’è una tassa odiosa da pagare per tenere i propri risparmi. Chi è obbligato e in quali casi: tutti i dettagli
Risparmiare è l’obiettivo di tante famiglie italiane. Il futuro è sempre più incerto e mettere un gruzzolo da parte non fa mai male, soprattutto se c’è la garanzia dello Stato. Per tale motivi i Libretti postali hanno ancora molto successo, oltre al fatto che non ci sono costi di apertura, di chiusura o gestione. Ma qualche onero di natura fiscale bisogna coprirlo.
È un’imposta di bollo molto odiata dai risparmiatori italiani perché i soldi messi da parte sono sempre sacrifici e vederseli tassare non piace a nessuno. Riguarda anche i titolari di Postepay dotata di IBAN e di conto corrente Bancoposta.
Posta, tassa per i soldi conservati
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Il pagamento è dovuto quando la cifra in deposito supera i 5mila euro. Considerando il potere d’acquisto attuale, 5mila sono forse troppo pochi per essere tassati. La soglia andrebbe probabilmente alzata anche perché l’imposta è prevista da una legge vecchia di 10 anni. Fu infatti voluta dal governo guidato da Mario Monti nel 2012.
Sul libretto tra tasse ed imposte c’è il 26% da pagare sull’imposta sostitutiva e interessi maturati ogni anno. L’imposta del governo Monti è pari a 34,20 euro che vengono sottratti il 31 dicembre di ogni anno. Per le persone giuridiche si paga 100 euro.
Ci sono cittadini che hanno libretti conservati da molto tempo, rassicurati dal fatto che i soldi sono lì al sicuro e non controllano mai. È importante invece di tanto in tanto verificare qual è la situazione, per avere anche contezza del saldo e degli interessi maturati.
Chi non deve pagare
Ci sono delle eccezioni però che non vedono applicare l’imposta di bollo. Sono i fondi pensioni e i fondi sanitari. Come si può dunque consevare più di 5mila euro e non pagare la tassa? Le soluzioni non mancano. Si può aprire un secondo libretto e assicurarsi che entrambi non raggiungano la soglia massima indicata dalla legge, intestato a un membro della famiglia. Appure – opzione scelta dalla maggior parte – una parte della somma del libretto la si può versare creando un buono postale.