Contanti vietati, grade cambiamento per milioni di italiani in partenza per trascorrere giorni al mare: la reazione dei commercianti
Sui social sono già iniziate le “proteste”, per quanto possa essere efficaci i commenti sul web, ma si tratta comunque di un segnale di malessere. Dal 30 giugno nessun commerciante può rifiutare di ricevere pagamenti con la carta e la Goleador, la famosa caramela, è diventata l’esempio simbolo per chi si oppone al nuovo sistema.
“Pagare anche la Goleador con la carta”, scrivono i cittadini che vogliono continuare a usare i contanti “per non far arricchire le banche”, anche se esistono canoni a zero spese.
La nota caramella costa pochi centesimi e chiunque voglia pagare con carta, come avviene da anni all’estero, può farlo. Se il commerciante si rifiuta o peggio ancora dice di non avere il Pos, ecco le sanzioni: multa da 30 euro più 4% dell’importo rifiutato.
La legge doveva entrare in vigore il 1 gennaio 2023 ma per dare un’accelerata nella lotta all’evasione fiscale, l’esecutivo ha anticipato i tempi. Sempre il primo giorno del prossimo anno dovrebbe calare anche la soglia del contante. Ricordiamo infatti che è sempre possibile pagare senza la carta, purché si abbia una ricevuta e non oltre i 1.999,99 euro. Dal 1 gennaio la soglia sarà di 999,99 euro, salvo modifiche nei prossimi mesi.
Meno contanti circolano e meno si potrà evadere e soprattutto si proverà a ridurre un altro fenomeno danossisimo per l’economica: il riciclaggio.
Contanti vietati, cosa pensano i commercianti
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Non mancano le proteste dei commercianti. Per molti ovviamente è per continuare a nascondere anche una miima parte al Fisco, senza fare scontrino, per altri i motivi sono diversi. L’Assotabaccai sottolinea che chi ha la licenza è concessionario dello Stato “l’accettazione di pagamenti con carta e bancomat è un controsenso perché la tracciabilità già esiste”.
Il problema delle commissioni per i commercianti viene sottolineato anche da Confcommercio e Confesercenti. Fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo i costi totali in un anno è di 772 milioni di euro, dice la prima. Confesercenti pensa che la strada delle sanzioni per incentivare i pagamenti elettronici non sia quella giusta, è prima necessaria “una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese”.