Risparmio sulle bollette: tante telefonate invitano al passaggio ma non è sempre vero quello che dicono. Come stanno le cose
Siccome la fornitua energetica e il pagamento delle bollette è diventato un problema, non è difficile ricevere telefonate che provano a “intimorire” nel tentativo di avere nuovi clienti.
L’operatore che chiama fa leva paventando un’imminente interruzione della fornitura perché sta per avvenire il passaggio al mercato libero. La transazione è prevista ma solo nel 2024 per i consumatori domestici e una parte di microimprese. Fino ad allora, però, non c’è nulla da temere soprattutto non esiste il rischio di restare senza luce o gas.
Entro gennaio 2024 bisogna trovare un nuovo fornitore e per chi non lo trova non ci sarà nessuno stop alla fornitura. Scatterà però l’assegnazione al servizio a tutele graduali, così da garantire la fornitura.
Dunque le parole del call center che vogliono spaventare non hanno alcun fondamento. In caso di passaggio da parte del consumatore ad un altro gestore, sarà la nuova azienda dover inoltrare la richiesta di recesso del contratto.
La decisione di cambiare può avvenire in qualsiasi momento ed è importante ricordare che non prevede costi aggiuntivi e soprattutto non è possibile interrompere la fornitura.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Per poter scegliere in maniera consapevole al momento del cambio, gli utenti hanno a disposizione una serie di strumenti messi a disposizione dall’Autorità per l’Energia, le Reti e l’Ambiente (Arera) come il Portale Offerte. Consente di confrontare le forniture e i prezzi di energia elettrica e del gas raggiunti dal territorio di residenza.
Per le offerte disponibili, il Portale calcola in modo automatico una stima di quella che può essere la spesa annua partendo dalla base indicata dall’utente con stima anche del sistema in considerando le condizioni d’uso.
L’Arera ha fatto sapere come sempre più persone scelgono il mercato libero, opzione considerata più conveniente economicamente. Scelta sposata soprattutto nel mondo delle imprese poiché riguarda il 70,4% della attività di settore. Percentuale alta anche tra le famiglie con il 59,7%.
Sempre secondo i dati dell’autorità, è emerso che la scelta viene fatta soprattutto dai giovani: l’89% ha infatti tra i 18 e i 29 anni.