Pendenze con l’Agenzia Entrate, in alcuni casi in cui bisogna dare soldi c’è la possibilità di scamparla: com’è possibile
Avere a che fare con l’Agenzia delle Entrate non è mai piacevole. Il più delle volte significa che bisogna versare e quando invece è l’ente che deve effettuare un bonifico a favore del contribuente, è perché in passato si è già dato qualcosa.
Ed è così che con il trascorrere del tempo si possono accumulare debiti verso l’Agenzia. Vediamo da vicino quali sono le scadenze, quanti mesi abbiamo a disposizione prima di non essere bollati dallo Stato come debitori e quando, invece, possiamo salvarci grazie alla prescrizione.
Qualsiasi tipo di debito, infatti, ha una scadenza. La regola non fa eccezione con quelli contratti con il Fisco. Tutto può essere prescritto e ma ovviamente i tempi sono diversi in base ai casi e al tipo di imposta. Anche nel caso di cartelle esattoriali scatta un periodo oltre il quale è possibile non pagare l’imposta e il debito si estingue.
Oltre a quanto dovuto direttamente allo Stato, la regola della prescrizione vale anche per le tasse a carattere locale come l’Imu e la Tari. Solitamente in questi ultimi due casi, la prescrizione scatta dopo cinque anni.
Agenzia delle Entrate, i tempi della prescrizione
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Abbiamo parlato di tasse e di imposte, due termini che vengono usati comunemente quando dobbiamo dare dei soldi alle istituzioni di qualsiasi tipo e grado, ma indicano due cose diverse. La tassa si paga quando in cambio c’è uno specifico servizio. Infatti la TA.RI. è la Tassa sui Rifiuti. Si parla di tasse anche per gli iscritti all’università, non di imposte.
Le imposte infatti non sono legate a uno specifico servizio. L’Irpef (Imposta sui Redditi per le Persone Fisiche), non è relativa a qualcosa in particolare. Con esse di finanziano in generale le spese delle Stato che tornano sotto varie forme (almeno dovrebbero) come servizi in generale ai cittadino.
La prescrizione per i debiti con l’Agenzia delle Entrate scatta 10 anni dopo a partire dal giorno successivo dall’emissione della cartella esattoriale. Nel caso di imposte annuali come l’irpef, il termine è di 5 anni.
C’è anche un tempo massimo entro cui l’Agenzia delle Entrate deve accertare che il contribuente ha una posizione irregolare. Per i redditi non dichiarati, l’Agenzia deve intervenire entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’anno di riferimento. er quanto riguarda la mancata dichiarazione (in generale, non si specifici redditi), il tempo massimo è entro il 31 dicembre del settimo anno.